PESARO – Proseguono le attività di ricerca di Riccardo Branchini e il prossimo 12 dicembre, d’intesa con il Procuratore della Repubblica di Urbino, sono programmati ulteriori approfondimenti nell’area della diga del Furlo con altre strumentazioni tecniche. Dopo il diniego di svuotare interamente la diga, verranno utilizzati altri macchinari per scandagliare i fondali. Una scomparsa con tanti punti interrogativi, a partire dal biglietto trovato nel borsone dell’amico. La famiglia continua a chiedere risposte.
Il Prefetto Emanuela Saveria Greco, precisa: «Sin dalla scomparsa di Riccardo Branchini, avvenuta nella notte tra il 12 ed il 13 ottobre presso la diga del Furlo, ho tempestivamente attivato il piano provinciale, peraltro ancora operativo, e disposto l’avvio delle ricerche territoriali nei pressi dei luoghi di rinvenimento dell’auto seguendo l’evoluzione delle ricerche anche con diverse riunioni di coordinamento alle quali hanno partecipato tutti gli Enti interessati. Per oltre 10 giorni si sono svolte ricerche territoriali con un importante dispositivo di uomini e mezzi di tutte le componenti del sistema di protezione civile coordinato dal Comando provinciale dei vigili del fuoco, tuttavia, tali ricerche non hanno dato esito e non è emerso alcun elemento riconducibile a Riccardo. Ho testimoniato più volte la mia vicinanza alla famiglia anche per il tramite del loro legale e massima è stata e resta l’attenzione delle Istituzioni e della Prefettura al caso di Riccardo. Ogni istanza della famiglia è stata opportunamente sottoposta dalla Prefettura, d’intesa con il Procuratore della Repubblica di Urbino, agli Organi competenti ancorché, come nel caso della richiesta di svuotamento della diga del Furlo, non sia stato possibile, per motivi tecnici che riguardano anche la sicurezza degli operatori, acconsentire ad essa. Spero che si possa continuare a lavorare insieme, Istituzioni e non, nell’interesse di Riccardo e nella speranza di trovarlo quanto prima».