PESARO – L’anziana attende la pensione, ma viene raggirata.Sono finiti davanti al giudice monocratico un napoletano di 23 anni e una 60enne albanese accusati di truffa aggravata in concorso.
Tutto è partito da una chiamata telefonica da un numero straniero ai danni di una 73enne. I due si erano finti degli operatori bancari e avevano prospettato alla donna e al marito che il loro accredito della pensione era bloccato per ragioni informatiche e tecniche e che bisognava fare delle specifiche operazioni per sbloccarlo e avere il denaro sul conto corrente.
Così dopo una serie di opere di convincimento riuscite, i malviventi hanno spinto i coniugi a recarsi al Postamat per eseguire una serie di operazioni che il finto operatore avrebbe indicato.
Così i due coniugi si sono recati allo sportello bancario e la coppia di truffatori ha impartito alla vittima l’istruzione di effettuare due operazioni di postagiro del valore di novecento euro ciascuno a favore di due carte Postepay. Hanno dettato dei codici sostenendo che sarebbero serviti a far accreditare l’agognata pensione sul conto. Una carta era intestata alla donna albanese e l’altra a un altro soggetto napoletano finito nell’inchiesta, ma giudicato a parte.
Con le due transazioni i truffatori si sono quindi assicurati 1800 euro, presi dal conto dei poveri anziani.
I coniugi si sono accorti ben presto che invece di ricevere la pensione, erano spariti i soldi così hanno denunciato tutto alle forze dell’ordine che hanno avviato le indagini partendo dalle carte Postepay utilizzate e hanno scoperto il raggiro, fino a portare a processo i due imputati che rispondono di truffa aggravata.