PESARO – Baci, abbracci e addio orologio. Era questa la tecnica di rapina utilizzata da una donna dell’Est Europa finita in manette dopo una attenta indagine dei carabinieri.
Nella serata di venerdì, i militari della Compagnia di Urbino, a seguito di continue ricerche, hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare in carcere nei confronti della 24enne di origine est-europea, appartenente ad un sodalizio criminale dedito alla commissione di rapine di orologi di valore ai danni di persone anziane su tutto il territorio nazionale ed, in particolar modo, nelle Marche ed il Montefeltro.
L’operazione rappresenta l’epilogo di una articolata attività di indagine condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Urbino, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Urbino.
Le investigazioni dei militari sono iniziate a luglio scorso, quando un anziano 63enne ha denunciato di aver subito una rapina da parte di due donne. In particolare queste ultime, si erano avvicinate all’uomo con la scusa di aiutarlo mentre lo stesso era intento a gettare la spazzatura e successivamente, al fine di distrarlo, gli proponevano la consumazione di un rapporto sessuale. Al rifiuto delle avances da parte di quest’ultimo, dopo averlo bloccato, lo avevano colpito facendolo rovinare a terra, sottraendogli 1500 euro in contanti appena prelevati e sfilandogli dal polso un “Rolex” d’oro, per poi fuggire a bordo di un’auto guidata da un terzo complice che fungeva anche da palo.
La collaborazione tra i Reparti dell’Arma in ambito nazionale e la capillare attività informativa, hanno permesso immediatamente di avviare indagini di natura tradizionale e tecnica, partendo dalla ricostruzione delle caratteristiche fisiognomiche delle presunte autrici dei furti. Successivamente, una volta individuata l’autovettura presa appositamente a noleggio da parte di un prestanome, sono stati individuati i percorsi effettuati dal gruppo criminale tra le diverse Regioni del territorio nazionale e le strutture ricettive dove la batteria di malfattori – spesso senza essere registrati – trovavano alloggio.
L’analisi delle numerose denunce ricevute anche da altri reparti dell’Arma per reati simili, i servizi di osservazione e pedinamento, lo sviluppo di tabulati telefonici ed i riconoscimenti fotografici, hanno consentito di identificare parte della “Banda dei Rolex” e di individuare le diverse autovetture prese a noleggio e ciclicamente sostituite.
Lo schema organizzativo e la modalità di consumazione dei reati era ormai consolidato e sistematico, infatti, agendo durante l’orario diurno in composizione di tre alla volta, veniva selezionata la vittima, generalmente facilmente circuibile in quanto anziana o vulnerabile, riuscendo ad avvicinarla con stratagemmi di varia natura finalizzati ad abbassarne le difese, per poi malmenarla e derubarla di beni preziosi tra cui orologi di ingente valore.
Le indagini sono ancora in corso e hanno come obiettivo il ritrovamento dei restanti complici e la scoperta di ulteriori rapine in danno di anziani.
L’operazione condotta dalla Compagnia Carabinieri di Urbino, rientra nel quadro delle attività di contrasto alla commissione di reati contro il patrimonio ed inerenti la criminalità predatoria, con particolare riferimento alle persone anziane, che in alcune circostanze rischiano di trovarsi indifese e maggiormente esposte ad alcuni fenomeni criminosi.