PESARO – Patto contro la violenza, 25 enti in prima linea. Nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stato firmato il Protocollo “Virginia”, che ha visto come enti capofila la Prefettura e l’Ambito Territoriale Sociale n.1 del Comune di Pesaro.
L’intesa porta il nome della protagonista di una canzone scritta da Giacomo Leopardi nel 1819, vittima del primo femminicidio documentato avvenuto nella città di Pesaro.
Il Protocollo, avente ad oggetto la definizione di strategie e percorsi condivisi per l’accoglienza e l’uscita delle donne dal tunnel dalla violenza, è stato sottoscritto da 25 soggetti pubblici e privati: Prefettura di Pesaro e Urbino, Ambiti Territoriali Sociali della provincia, Provincia, Tribunali e Procure della Repubblica di Pesaro e di Urbino, Questura, Comando Provinciale Carabinieri, Azienda sanitaria territoriale, Ordini degli avvocati, degli psicologi e degli assistenti sociali, Commissioni per le pari opportunità della Regione Marche ed Enti del Terzo Settore.
Il Prefetto Emanuela Saveria Greco ha spiegato che «La firma di questo Protocollo non è solo un gesto simbolico ma un impegno concreto di ben 25 soggetti uniti per costruire una rete inter-istituzionale, una risposta reale alle vittime di questi terribili reati ma anche un modo per promuovere realmente quel cambiamento culturale che troppo spesso porta alla mancanza di rispetto e dunque alla violenza».
Per coordinare l’azione di tutti i sottoscrittori è stata costituita una cabina di monitoraggio presieduta dalla Prefettura, al fine monitorare il fenomeno della violenza a livello provinciale, di individuare le strategie migliori per contrastare questo tipo di reati e di armonizzare l’attività di tutti, per assicurare un intervento che sia realmente efficace e capillare sul territorio a sostegno delle donne vittime di violenza.
Il Prefetto ha descritto i ruoli dei vari componenti la rete e ringraziato i firmatari per il loro costante impegno, sottolineando come «La giornata odierna è un segnale forte di coesione tra le istituzioni, determinate a ribadire il loro impegno a delineare un percorso virtuoso di supporto e speranza per le vittime di violenza. Il nostro contributo è cruciale per rompere il silenzio e i pregiudizi che ancora alimentano la violenza di genere, promuovendo una società più giusta e sicura, capace di prevenire e contrastare efficacemente i reati contro le donne».
Anche il sindaco di Pesaro Andrea Biancani ha rinnovato la sottoscrizione al Protocollo “Virginia”: «Il Protocollo Virginia: una rete fondamentale che promuove strategie e percorsi condivisi di accoglienza e di uscita dalla violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica, con 25 soggetti firmatari (cinque in più rispetto ai venti del 2022). Purtroppo, nel 98% dei casi, stando ai dati territoriali del CAV, i soggetti violenti non sono nient’altro che i conviventi, i mariti, i famigliari, i conoscenti o gli ex. Un dato allarmante e preoccupante che vogliamo sradicare ma di cui è necessario tener conto per promuovere, sempre di più, la buona educazione ai rapporti sociali e sentimentali e la cultura del rispetto, soprattutto in questo anno speciale in cui celebriamo la Capitale italiana della cultura».
L’obiettivo si collega allo “storico” lavoro svolto dalla Rete antiviolenza territoriale fondata dal 2008 e coordinata dall’Ats1 che istituì, nel 2009, il Centro antiviolenza provinciale “Parla con Noi”, ha ricordato il presidente comitato dei sindaci dell’Ats1 Luca Pandolfi, anche assessore alle Politiche sociali del Comune di Pesaro: «Una data da annoverare come pietra miliare per il territorio. Sono azioni importanti, che vengono modulate a seconda del bisogno espresso dal territorio”. Nel 2023 sono stati 197 i nuovi accessi registrati al Centro (numero in crescita); di questi il 69% è di italiane con diploma di scuola superiore o universitario; al 91% è di donne con figli minori; solo il 2% è stato fatto da donne che hanno subito violenza da persone che non conoscevano».
Situazioni complesse, per le quali il CAV ha saputo attivarsi mettendo in campo servizi innovativi come il progetto “Voci”, a sostegno delle madri e dei minori vittime di violenza assistita, o “Dico di noi”, che si rivolge agli uomini maltrattanti. Fondamentali poi, le «Case emergenza e rifugio, che accolgono le vittime dandole sicurezza, privacy e sostegno – ha aggiunto Pandolfi ricordando inoltre il valore della collaborazione con tutte le realtà del Terzo settore e dalle realtà firmatarie del Protocollo, perché «è necessario che le istituzioni si mettano in rete e continuino a procedere unite in questo percorso complesso, che mette insieme diversi linguaggi e tipologie d’intervento, per dare risposte puntuali ed efficaci».
Per coordinare l’azione di tutti i sottoscrittori è stata costituita una cabina di monitoraggio presieduta dalla Prefettura e dall’Ambito Territoriale Sociale n°1, al fine monitorare il fenomeno della violenza a livello provinciale, alla presenza dei soggetti firmatari del protocollo che si riuniscono con cadenza quadrimestrale, per promuovere la raccolta dati, l’analisi congiunta, il monitoraggio, la verifica del fenomeno della violenza a livello provinciale e l’efficacia degli interventi posti in atto dalla rete antiviolenza provinciale, al fine di renderne incisiva l’azione e verificare l’efficacia del protocollo.