FANO – Bivacchi e balordi nel cuore della Città della Fortuna. Sono tante le segnalazioni giunte agli esponenti locali dell’Udc che denunciano situazioni di degrado a Fano, che una volta erano circoscritte all’ex Vittorio Colonna.
A farsi portavoce di un crescente malcontento è Stefano Pollegioni: «Martedì (ndr: 22 agosto) dopo varie segnalazioni, di cittadini stanchi di sopportare, ho dovuto segnalare alla Forze dell’Ordine il bivacco che ormai da tempo si presenta all’interno del parco della Rocca e delle mura Malatestiane. Gruppi di personaggi sicuramente senza fissa dimora che bevono, urlano, litigano e lanciano bottiglie anche sulla ferrovia dietro la scuola Gandiglio. Accompagnati, inoltre, da gruppetti di ragazzotti, forse anche della città, che si aggregano alle festicciole. Tutto con un arredo di fortuna formato da un palchetto per dormire, sedie che non si sa dove le hanno prese, alberi utilizzati come stendini per i panni. Temo, inoltre, per come mi viene raccontata, che ci sia anche un negozio volante dove si acquistano sostanze stupefacenti. Tutto comunque sotto le telecamere di videosorveglianza».
Una fotografia alquanto inquietante per cui l’esponente dello scudo crociato incalza il primo cittadino: «Questa è la Fano tranquilla del sindaco Seri che dichiara pubblicamente di avere tutto sotto controllo. Infatti se il controllo del primo cittadino, tendente a sfatare ogni cosa che accade a Fano lanciando la responsabilità alle forze di Polizia dello Stato, è quello dunque di girarsi dall’altra parte nonostante le lamentele dei cittadini, soprattutto residenti in loco, allora non posso che aggregarmi a coloro che dicono: Sindaco inesistente!».
Un problema che non si è risolto e che rischia di consolidarsi: «È evidente che l’operazione di polizia, di qualche tempo fa, svolta con la collaborazione della Polizia Locale per sgomberare l’ex Vittorio Colonna, non ha risolto il problema ma l’ha semplicemente spostato da un’altra parte con un albergo 3 stelle all’aperto nel parco della Rocca malatestiana. E’ altrettanto naturale che all’arrivo dell’autunno-inverno il bivacco dovrà trovare riparo».