PESARO – Il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico, pubblicato nello scorso mese di settembre, ha imposto nelle Marche la diminuzione delle dirigenze da 229 a 210, a partire dall’anno scolastico 2024/2025.
Le cinque province marchigiane avevano già iniziato a lavorare all’ipotesi di dimensionamento scolastico così come imposto dal decreto interministeriale, infatti nei mesi scorsi si sono tenute diverse riunioni del consiglio di presidenza per arrivare a una proposta condivisa che tenesse conto sia delle necessità dell’entroterra sia della tipologia di scuole. Le province si sono impegnate per accorpare le dirigenze degli istituti che avevano lo stesso profilo come ad esempio accaduto per l’agrario e alberghiero sia in Provincia di Ascoli sia in quella di Pesaro e Urbino.
Le province delle Marche oramai da mesi sono impegnate su questo fronte e non hanno mai lesinato sforzi avviando con competenza e visione un percorso comune e condiviso. Al momento però la mancanza delle linee guida che devono essere emanate dalla Regione Marche, attualmente solo in bozza, sta rallentando il percorso come è stato fatto presente in una recente riunione svoltasi in regione tra i presidenti delle province marchigiane e il presidente Acquaroli. In tal senso è quindi necessaria un’ulteriore proroga per le delibere dei piani provinciali al 17 novembre 2023, perché la concertazione non può iniziare senza le linee guida.
«Le Province hanno collaborato in sede UPI – ha dichiarato Giuseppe Paolini presidente UPI Marche – condividendo una proposta su cui la Regione, in netto ritardo nell’emanazione delle linee guida, non si è ancora espressa. Agli incontri i rappresentanti delle Province erano tutti presenti e tutti hanno lavorato per raggiungere un accordo salvaguardando l’entroterra. Non verranno tolte le scuole ma si dovrà adempiere a ciò che lo Stato ha imposto per la riduzione delle dirigenze. Le province sono a disposizione del territorio e non toglieranno mai né le scuole né i plessi e lavoreranno come hanno sempre fatto in questi mesi per razionalizzare le dirigenze come imposto dal decreto interministeriale, concertando il percorso con i sindacati affinché il personale ATA venga tutelato. Si ribadisce la presenza e la collaborazione di tutte e cinque le province nessuna esclusa in sede UPI Marche».