Cantarini Assicurazioni Jesi
Pesaro
Baldi Brevetti Jesi
Cantarini Assicurazioni Jesi
Baldi Brevetti Jesi

Dimissioni Gambini, le reazioni: dalle lotte di potere e poltrone alla “sceneggiata”. Guidi: «Non sono responsabile»

Maggioranza e opposizione commentano la scelta del sindaco. Giovanelli: «Finita l'era del padre e padrone di Urbino»

Maurizio Gambini
Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini

URBINO – Terremoto politico a Urbino dopo le dimissioni annunciate dal sindaco Maurizio Gambini. Lotte di potere e di poltrone, ecco le chiavi di lettura di alcuni membri del consiglio comunale. Ma c’è chi nega.

ViBici Jesi
undefined

«Questa decisione dimostra la lotta di potere nella maggioranza e si apre ora una fase di incertezza politica e istituzionale che avrà ripercussioni sull’azione amministrativa e sulla gestione delle questioni più urgenti per la nostra comunità – sottolinea il consigliere comunale e di opposizione, Federisco Scaramucci (Partito Democratico) al Ducato – Sono stati mesi di immobilismo e totale assenza degli assessori. Urbino non è Gambini e può fare a meno di lui. Ora deve prevalere la responsabilità e la trasparenza, in modo che i cittadini possano comprendere le motivazioni di questa scelta che sono solo legate alla gestione del potere e gli scenari che si aprono per il governo della città».

Il primo cittadino urbinate ha accusato Massimo Guidi e gli altri due consiglieri del gruppo Rinascimenti (Rossi e Carobini) di essersi «federati con il centrodestra e con la lista Urbino città ideale», tramando alle sue spalle. Accuse che, però, Guidi rimanda al mittente: «Smentisco categoricamente che da parte mia e del mio gruppo, ci sia stata una richiesta di ottenere degli assessori. Due sera fa c’è stata la riunione della maggioranza dove ho chiesto al sindaco Gambini di vederci in modo da capire la situazione – continua Guidi – capire come andare avanti e ragionare insieme su alcune criticità. Gambini non può dire una cosa del genere! Con il centrodestra non c’è nessuna federazione mentre con Urbino città ideale ammetto che esiste da sempre un rapporto stretto. Ma io sono per sostenere il sindaco e dovrò parlarci, vedremo cos’ha da dirmi ma se non ritirerà le dimissioni entro i tempi tecnici allora si andrà al voto. Io non mi sento affatto responsabile e nessuno ha chiesto al sindaco di dimettersi. Lui deve sempre trovare qualcuno con cui prendersela».

Per Oriano Giovanelli, di Urbino Rinasce «È un pessimo spettacolo quello che la maggioranza e il sindaco stanno dando. Volano sberle solo per ragioni di poltrone».

undefined

A decretare la fine del Gambini ter sarebbe stata la spaccatura all’interno della maggioranza. I tre consiglieri Massimo GuidiSilvia Rossi e Gabriele Carobini il 3 febbraio scorso avevano formato il gruppo Urbino Rinascimenti, lasciando la lista civica del sindaco “Liberi per cambiare”, pur dichiarandosi fedeli al sindaco, che però sostiene gli abbiano “remato contro”.

«Gambini li può anche considerare dei sottoposti indegni e irriconoscenti – continua Giovanelli -, ma non può più fare da solo quello che gli pare. Il padre padrone è finito. Era già finito con le elezioni provinciali e con la sberla dell’Erdis (la scelta di Agnese Sacchi al vertice del Cda dell’ente, ndr). Il sindaco ha pensato di governare come ha fatto nei due precedenti mandati. O diventa espressione della maggioranza del centrodestra o rimane sé stesso nella sua lista ‘Liberi per cambiare’. Adesso vedremo se ha spina dorsale. Non è un bluff, ma potrebbe essere un braccio di ferro».

Infine l’europarlamentare Matteo Ricci: «Spero che non sia una sceneggiata, ma noi siamo pronti. Conosco bene la norma, ed il sindaco ha 20 giorni per ritirare le dimissioni, per questo spero non lo faccia solo per convincere parte della sua maggioranza a ritirare le richieste di posti e poltrone – dice Ricci – indipendentemente da come andrà, è comunque un segnale di grande difficoltà e della crisi che vive il governo comunale di Urbino, a meno di nove mesi dalle elezioni».

«Gli urbinati non sono sciocchi, anche se Gambini dovesse tornare sui suoi passi, da oggi crederanno sempre meno a questa giunta – dichiara l’europarlamentare – l’ultima tornata elettorale si è dimostrata competitiva, per questo non penso che Gambini e i suoi vorranno andare di nuovo a votare – conclude – noi siamo pronti, se Gambini si dimette le elezioni le vince Scaramucci».

undefined

© riproduzione riservata