Pesaro

La diocesi di Urbino si unisce a Pesaro, Salvucci arcivescovo. «Impoverimento? Una grande sfida»

Il prelato: «Doloroso da accettare per la comunità dell'entroterra, ma il vescovo non è un solista, sarà un direttore d'orchestra»

Il nuovo Arcivescovo Salvucci

URBINO – L’arcivescovo di Pesaro Sandro Salvucci è stato nominato anche vescovo di Urbino, Urbania, Sant’Angelo in vado.

Dopo monsignor Giovanni Tani, il territorio di Urbino non avrà più un arcivescovo autonomo. Salvucci, 57 anni, da marzo arcivescovo di Pesaro, ha rivolto un messaggio alla città.

«Il progetto della Santa Sede, in accordo con i vescovi delle Marche, di unire insieme – nella persona del vescovo – l’Arcidiocesi di Pesaro e quella di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado non era un mistero, già da tempo.
Comprendo molto bene i timori di chi, avendo a cuore le sorti future dei centri e delle comunità dell’entroterra, vede in questa scelta il rischio di un abbandono anche da parte delle autorità ecclesiastiche, accanto alla possibile perdita di altri presìdi di carattere civile nel territorio. È inevitabile che tutto questo sia considerato come un ingiusto e ingiustificato depauperamento di una terra ricca di storia, di tradizioni, di realtà ecclesiali e sociali vive e dinamiche, nonostante il fenomeno dello spopolamento. Si tratta di un passaggio, senza precedenti per Urbino (e per Pesaro), doloroso e certamente non facile da accettare, ma cercheremo insieme- vescovo, presbiteri, diaconi, consacrate e consacrati, fedeli laici – di leggere i “segni dei tempi” per aprirci alle novità che lo Spirito sta preparando per il futuro delle nostre Chiese e coglierne le opportunità positive».

Salvucci sottolinea: «Dopo appena otto mesi di servizio pastorale nell’Arcidiocesi di Pesaro il Santo Padre mi chiede la disponibilità ad “allargare” la famiglia. Ho accettato con tanto timore, senza nessuna presunzione, ma solo nell’ottica del servizio. Inevitabilmente un vescovo condiviso tra due diocesi lascia prevedere un impoverimento della presenza del pastore, nei tanti momenti di vita delle comunità, a scapito di tutti. Personalmente impegnerò tutte le mie energie per essere vicino alle comunità, a partire da quelle più sparse e periferiche. Permettetemi però di usare un’immagine che traggo dal mondo della musica. Il vescovo non è un solista, ma piuttosto è simile a un direttore di orchestra; e se l’orchestra si allarga e si arricchisce di strumentisti c’è la possibilità che tutti insieme possano eseguire una musica più bella e più ricca: questa è la grande sfida che l’unificazione ci mette davanti. Confido davvero nel fatto che una più intensa collaborazione pastorale – peraltro già ben avviata – tra l’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado e quella di Pesaro possa trasformarsi in un arricchimento reciproco.

L’arcivescovo Sandro Salvucci

Tuttavia, ci tengo a dirlo, la vera forza di una Chiesa locale sta nelle persone che la vivono e la animano. Benedico le famiglie, cuore e fondamento della vita ecclesiale e sociale; benedico gli anziani, con il patrimonio di memoria e di saggezza di cui sono portatori; benedico i bambini e ragazzi, che meritano la massima cura educativa affinché diventino protagonisti del futuro; benedico i malati e gli indigenti, che ci invitano a fermarci per farci loro vicini. Vi benedico tutte e tutti».

Qui il messaggio completo https://www.youtube.com/watch?v=g-REEQ7huIg&feature=youtu.be

© riproduzione riservata