Pesaro

Discarica di Riceci, la Provincia di Pesaro vota no all’impianto

Per il presidente Paolini impianto sovradimensionato e impattante. «La regione elabori un piano per la gestione dei rifiuti»

La zona di Petriano, foto dal gruppo "No alla Discarica a Riceci"

PESARO – Discarica di Riceci, c’è il no della Provincia.

Unanimità per l’ordine del giorno del consiglio presentato dal presidente Giuseppe Paolini («sulla base della mozione di Fernanda Sacchi») che esprime «contrarietà, limitatamente alla propria competenza politica», sulla realizzazione della discarica di Riceci. «Progetto sovradimensionato e impattante sul piano ambientale e paesaggistico». Nel testo si invitano gli uffici provinciali ad «accogliere tutte le eventuali richieste delle amministrazioni che volessero partecipare per esprimere il loro parere sulla valutazione di impatto ambientale, nel momento in cui venisse convocata la conferenza dei servizi». Alla Regione è richiesta anche chiarezza sulla normativa regionale di riferimento: «Necessaria l’interpretazione autentica del Piano regionale di gestione dei rifiuti». In particolare per stabilire se i rifiuti urbani, da conferire almeno nella misura del 50 per cento dei rifiuti speciali per usufruire della minore distanza di 500 metri dai centri abitati, «comprendano o meno, oltre ai rifiuti speciali derivanti dall’attività di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati, anche quelli provenienti dall’attività di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani differenziati».

Mentre è stata rinviata a maggioranza la mozione presentata da Mirco Zenobi (Casa dei Comuni) per «riattivare il tavolo tra i due principali gestori provinciali dei rifiuti (Marche Multiservizi e Aset, ndr) nella programmazione di una necessaria impiantistica condivisa», orientando scelte «non in contrapposizione con le singole amministrazioni comunali attraverso i rappresentanti nelle società partecipate». Nella discussione Palmiro Ucchielli (Casa dei Comuni) ha evidenziato la necessità di una «politica dei rifiuti chiara nelle Marche. Sono passati due anni e mezzo ma ancora non c’è: dobbiamo chiedere con forza alla Regione di fare la programmazione». Mentre per Enrico Rossi (Provincia in Comune), «serve richiamare anche gli atti pianificatori dell’Ata, perché non si è vista la pianificazione e la capacità politica di sintesi».

«Ripresenteremo la mozione di Zenobi in consiglio in maniera collegiale, avendo ascoltato tutti. Ma sottolineo che alle assemblee dell’Ata, esclusi i presenti, è mancata la partecipazione dei sindaci», ha sintetizzato Paolini, che ha poi ringraziato i residenti di Petriano presenti nella sala Pierangeli.

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