PESARO – Riaprire le discoteche con Green pass per evitare feste abusive e assembramenti incontrollati. Il Silb, sindacato dei locali dancing e spettacolo non ci sta. «Abbiamo aspettato senza protestare, con educazione, e abbiamo visto tutte le sere nel nostro paese, da quando è cessato il coprifuoco assembramenti senza regole, feste, feste abusive, giovani e meno giovani bere alcol senza nessun controllo. Nella nostra provincia abbiamo soprattutto dancing, balere e sale da ballo dove la clientela è costituita prevalentemente da adulti e anziani. Sono questi i pericolosi untori? Per i giovani che vanno in discoteca invece abbiamo suggerito un’apertura in sicurezza con il “green pass”, ove tutti potessero sentirsi accolti e al sicuro in location super controllate».
Discoteche: ecco cosa dicono i gestori
Il sindacato dei gestori di locali è stanco. «Abbiamo proposto in tutte le sedi istituzionali e politiche di responsabilizzare la nostra categoria che da sempre svolge questo compito affinché possa far divertire i giovani in sicurezza come abbiamo sempre fatto nei nostri ambienti, dove la musica rappresenta la socializzazione e il divertimento. Non siamo stati ascoltati quando abbiamo suggerito un esperimento pilota per le riaperture dei club in sicurezza, ora ci chiediamo: volete un estate di feste abusive e di assembramenti fuori controllo? Pensate che qualcuno riesca a gestire gli assembramenti? Le discoteche svolgono il proprio ruolo perché professionalmente preparate, è ora di dichiararlo, è ora di capirlo!
I ragazzi pur di tornarci sono pronti a vaccinarsi. È stato dichiarato che entro il 10 luglio la data di apertura sarebbe stata definita, nel frattempo i locali hanno sistemato gli ambienti, reperito il personale, eseguito gli ordini necessari, contrattualizzato artisti e format, e si sono preparati con zelo dopo un anno di chiusura.
Eppure siamo gli ultimi in Europa a non avere una data certa, al contrario di Grecia, Inghilterra, Spagna, Croazia e Germania». Si rimanda ancora la decisione parlando di ristori che sono stati ridicoli a fronte di un anno e mezzo di chiusura? Siamo ancora gli ultimi a dover riaprire? È ora di affrontare seriamente i problemi della nostra categoria e soprattutto ascoltare le nostre proposte che rappresentano l’unica soluzione per ripartire in sicurezza al più presto».