Pesaro

Passi avanti contro il dissesto idrogeologico del Metauro. Ruggeri (M5S): «Disponibili 900 mila euro»

La consigliera regionale esprime soddisfazione per l'iter intrapreso e rimprovera la precedente amministrazione marchigiana: «Furono individuate risorse per mettere in sicurezza la foce, poi rimase tutto fermo e silente»

Fiume Metauro (fonte wikipedia)
Fiume Metauro (fonte wikipedia)

FANO – Eppur si muove il progetto contro il dissesto idrogeologico del fiume Metauro, a Fano, nella zona della foce. Ad esprimere la propria comprensibile soddisfazione in merito ai passi avanti fatta dalla Regione circa i lavori per la mitigazione dei pericoli correlati al tratto fluviale, è la consigliera regionale pentastellata Marta Ruggeri: «Ho sollecitato maggiori informazioni su un procedimento che sta evidenziando una certa lentezza, ottenendo dall’assessore Stefano Aguzzi la notizia che la Provincia di Pesaro e Urbino ha ricevuto cinque giorni fa tutti i documenti necessari alla valutazione di impatto ambientale».

Marta Ruggeri
Marta Ruggeri

Durante la seduta del 29 giugno è stata discussa l’interrogazione depositata dal M5S (ne fa inoltre parte la consigliera Simona Lupini) sulle misure per mitigare il pericolo di esondazioni e di conseguenza per evitare il ripetersi di episodi rovinosi come nel 2006. Il tratto di fiume in questione va dalla foce del fiume Metauro fino al viadotto autostradale ed è lungo 2 chilometri e 300 metri.

«Sono disponibili circa 900.000 euro – prosegue la Ruggeri – e l’assessore Aguzzi ha auspicato che i lavori possano essere completati entro il prossimo anno. L’opera arriverebbe dunque a tre anni dal piano ProteggItalia redatto dall’allora ministro all’Ambiente, Sergio Costa dei 5 Stelle, che ha stanziato queste risorse. Vigileremo sulla tempistica fornitaci in aula, per evitare che un intervento tanto importante subisca ulteriori slittamenti».

Un rimprovero rivolto in particolare alla precedente amministrazione marchigiana, cui la Ruggeri attribuisce inoltre una grave disattenzione: «Nel 2019 ero candidata a sindaco di Fano e fui sorpresa in negativo dal fatto che la Regione non avesse usufruito delle opportunità fornite da ProteggItalia per il contrasto all’erosione marina. Furono invece individuate le risorse per mettere in sicurezza la foce del fiume Metauro, poi per mesi e mesi rimase tutto fermo e silente».