Pesaro

A Cagli l’assemblea Confindustria Pesaro Urbino: «Il modello di sviluppo passa per le infrastrutture e i giovani» – VIDEO

Assemblea pubblica al teatro comunale di Cagli e la consegna dei premi. La presidente Baronciani: «Vogliamo essere competitivi»

Al teatro di Cagli l'assemblea pubblica di Confindustria Pesaro Urbino
Al teatro di Cagli l'assemblea pubblica di Confindustria Pesaro Urbino

CAGLI – Infrastrutture e giovani per rendere competitiva la manifattura della nostra provincia. È il messaggio lanciato da Confindustria Pesaro Urbino durante l’assemblea pubblica svoltasi venerdì 22 novembre al teatro di Cagli. «Abbiamo scelto di fare la nostra assemblea a Cagli per stare vicini alle nostre imprese in queste aree che sono state di recente colpite dalla alluvione, e che spesso soffrono più di altre del gap legato alle infrastrutture. Nonostante ciò, esprimono un tessuto imprenditoriale molto tenace che cresce e che primeggia nei rapporti internazionali». Lo ha detto la presidente di Confindustria Pesaro Urbino, Alessandra Baronciani, nella sua relazione.

Di fronte al governatore Francesco Acquaroli, la presidente ha auspicato «un dialogo ancora più serrato sul tema degli impianti per la gestione degli scarti industriali, perché non si può continuare a fare finta che in questa regione non esistano le imprese manifatturiere, le quali, nel ciclo dei rifiuti, contribuiscono ad efficientare tutto il sistema impiantistico abbattendo i costi anche per la gestione di quelli urbani, riducendo la Tari per tutte le famiglie marchigiane».

La presidente Confindustria Pesaro Urbino Alessandra Baronciani

Baronciani ha ringraziato Acquaroli per i tanti cantieri aperti, tra questi anche quelli per il completamento della Fano-Grosseto, ma anche chiesto conto del potenziamento della ferrovia adriatica, «visto che ad oggi non esistono né progetti, né risorse». «Facciamo un po’ fatica ad accettare che per seguire il consenso dei populismi vengano bloccati progetti necessari a supportare le imprese – ha concluso Baronciani – o che la burocrazia di circostanza e ideologica blocchi i permessi quando dobbiamo costruire nuovi immobili, nuovi capannoni o facciamo richiesta per qualche infrastruttura necessaria per lo sviluppo delle nostre attività».

«Stiamo lavorando su molteplici fronti – ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli: – la realizzazione e il potenziamento delle infrastrutture, la riforma della legge del governo del territorio attesa da trent’anni, la messa a terra della programmazione europea che ci vede oggi al primo posto in Italia nel pagamento sui FSE+ e terzi sull’avanzamento del Fesr, i dati positivi sul turismo e sui visitatori stranieri, il rilancio dell’Aeroporto che finalmente sta ottenendo risultati significativi, per citarne alcune. Le cose da fare sono tante e tanti i dossier aperti. Abbiamo lavorato sulla riorganizzazione del sistema sanitario, e per dare risposte a un tema complesso non si può farlo in modo troppo semplice, le questioni sono molteplici e vanno affrontate sinergicamente, per dare ai cittadini le risposte attese su liste d’attesa, turnazione dei medici, l’inappropriatezza delle prestazioni, il riequilibrio dei servizi sul territorio, gli accessi al pronto soccorso, e così via. Le risposte si creano con il tempo e con una nuova visione che abbiamo messo in campo. Continuiamo a farlo perché la sfida più avvincente è quella per le Marche, per il rilancio della nostra straordinaria regione, anche in sinergia con Confindustria e con tutti gli attori del territorio».

Sul fronte delle nuove generazioni, l’Associazione pesarese ha presentato un progetto della Scuola del Libro di Urbino, dal titolo “Cosa si aspettano i giovani dalle imprese? Riflessioni per un nuovo dialogo”, che ha fotografato il mondo dei giovani e le loro richieste al sistema manifatturiero. «Si tratta di una delle tante attività che conduciamo con il mondo della scuola e delle università – ha spiegato Cecilia Papalini, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Pesaro Urbino –, con l’obiettivo di costruire un ponte capace di trattenere i giovani nella nostra provincia, creando tutte le condizioni necessarie a rispondere ai loro bisogni e a quelli delle imprese».

Il sigillo d’Ateneo consegnato a Pier Giorgio Cariaggi

Particolarmente ricco di significati l’intervento di Pier Giorgio Cariaggi, che ha ricevuto il Sigillo d’Ateneo dalle mani del rettore dell’Università di Urbino Carlo Bo, Giorgio Calcagnini: «Ricevere il Sigillo d’Ateneo è un onore che accolgo con profonda gratitudine e grande emozione – ha affermato il presidente e amministratore delegato di Cariaggi Lanificio -. Questo riconoscimento rappresenta non solo un tributo alla storia della nostra azienda, ma anche un incoraggiamento a proseguire nel nostro impegno per l’innovazione, la crescita e il supporto al territorio marchigiano. È una testimonianza del valore del lavoro di squadra, della passione e della dedizione che ogni giorno ci guidano. Ringrazio l’Università per aver voluto celebrare il nostro percorso: questo premio è uno stimolo ulteriore a guardare al futuro con fiducia e determinazione».