PESARO – In dodici mesi un balzo indietro di 15 anni. È l’anno zero dell’economia della provincia di Pesaro secondo l’analisi della Cna che ha tenuto la consueta conferenza stampa di inizio anno sul bilancio economico del territorio al Cantiere Navale Rossini.
Al 30 novembre (i dati ufficiali arriveranno a fine gennaio) emerge un calo di imprese attive da 34.362 a 34.237, un saldo tra assunzioni e cessazioni in negativo di 192 persone occupate e un export in calo del 13,2%.
«La provincia di Pesaro registra un’economia in sofferenza, che torna indietro di decenni – ha esordito il presidente della Cna Alberto Barilari – Da modello virtuoso negli anni ’70 a provincia in affanno. Nelle Marche la nostra provincia si è dimostrata più fragile. Gli imprenditori si sono indebitati e pensiamo che per i primi 6 mesi dell’anno saranno ancora tempi duri. Poi grazie al vaccino e alla bella stagione potremo parzialmente agganciare la ripresa. Ci sarà una ripresa dei consumi e torneranno a funzionare la meccanica al mobile, fino al turismo. L’export ci porterà fuori dalle sabbie mobili. Bene l’edilizia grazie agli ecobonus e bonus 110%. Cna farà la sua parte stando vicino alle imprese, pensando a strategie e ad aiuti grazie ai confidi».
Malissimo l’export, il vero traino della provincia con un -27% sul tessile, – 14,5% sul mobile e -19,5% sulla meccanica, i settori chiave. Quanto alle imprese attive da registrare un -9.4% negli ultimi 10 anni. I licenziamenti sono bloccati, ma nonostante tutto si sono persi quasi 200 posti di lavoro.
«La pandemia ha messo al tappeto tante aziende – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini – in questi mesi abbiamo cercato di muoverci assieme alla Regione per dare liquidità alle imprese grazie ai confidi. E abbiamo pensato a 3 milioni di investimenti per 600 imprese sul tema dell’export e delle fiere digitali. I prossimi mesi sono fondamentali, la nostra è una regione con una manodopera altamente specializzata e con grande voglia di fare impresa».
Al tavolo dei relatori anche il vicepresidente della Giunta Regionale Mirco Carloni che indica «nella programmazione dei fondi europei Por, Psr e Fesr e nella filiera di aziende grandi che trainano le piccole la chiave del rimbalzo economico».