Pesaro

Economia Pesaro Urbino, Cna: «Anno difficile, ora la politica non generi ritardi nei cantieri Pnrr con la campagna elettorale»

Saldo negativo per le imprese attive, perse 1024 aziende. Tarsi e Matteucci: «Da primavera speriamo in un cambio di rotta»

Da sinistra Bordoni, Matteucci e Tarsi

PESARO – Si chiude un altro anno difficile per l’economia della provincia di Pesaro e Urbino e le previsioni per i primi mesi del 2024 sono tutt’altro che rosee. Tuttavia CNA di Pesaro e Urbino cerca di guardare con fiducia al futuro, non nascondendo preoccupazioni, ma contando sulla grande capacità di reattività e di adattamento che le aziende della provincia di Pesaro e Urbino hanno sempre dimostrato, soprattutto nei momenti difficili.  

Certo i dati parlano chiaro con un saldo di imprese attive che perdono 1024 unità. L’export registra un -3,9%. Le assunzioni calano, seppure meno rispetto al resto delle Marche. Ad aggravare la situazione contribuiscono diversi fattori tra i quali la crisi internazionale con i conflitti in corso; il sostanziale blocco delle esportazioni verso alcuni Paesi; l’inflazione ancora non del tutto sotto controllo; l’ancora elevatissimo peso del costo del denaro; il costo delle materie prime, lo stop ai bonus fiscali, il costo dell’energia e la fine di alcune misure compensative (vedi le aliquote Iva sulle bollette energetiche). 

«Ma non mancano segnali che potrebbero invertire la tendenza – dice il presidente della Cna di Pesaro e Urbino, Michele Matteucci – molto legati però ad un quadro che però preveda una minima stabilizzazione a livello internazionale e a un rallentamento dell’inflazione e del costo del denaro, arrivato a livelli insostenibili».

«Guardiamo con ottimismo e fiducia anche a Pesaro 2024 con la Capitale italiana della cultura (della quale come CNA siamo partner), perché non potrà che portare benefici al settore turistico, a quello dell’artigianato artistico, a quello culturale, anche se non immediatamente quantificabili nel 2024 ma anche negli anni a venire».

Per quanto riguarda i singoli settori, la provincia registra nel periodo dei primi 11 mesi dell’anno una decisa perdita di imprese attive nel commercio e riparazione veicoli (-4,0%; -5,5% per la regione), in agricoltura (-5,1%; -6,0% per le Marche), nelle manifatture (-2,8% contro -3,8% per la regione), nei trasporti e magazzinaggio (-5,4%; -5,7% le Marche) e sorprendentemente anche nei servizi di alloggio e ristorazione (-2,1% contro -2,9% per la regione).  

Le opportunità di lavoro in provincia sono in controtendenza rispetto al quadro nazionale: nel trimestre tra dicembre 2023 e febbraio 2024 le assunzioni previste ammontano a 7.530 e sono 160 in meno rispetto allo stesso trimestre di 12 mesi prima (pari al -2,1%). In Italia, invece, sono attese in deciso aumento (+6,9%).

«Occorre però – aggiunge il direttore della Cna di Pesaro e Urbino, Claudio Tarsi – che in questi mesi che ci dividono dalle prossime tornate elettorali (europee ed amministrative), non si perda tempo in inutili e sterili competizioni e si guardi piuttosto al bene delle imprese, dei cittadini, del territorio e non al proprio tornaconto politico; si pensi semmai a far partire i cantieri e a sfruttare le risorse del Pnrr. Per parte nostra cercheremo di incalzare la politica e continuare ad essere un presidio territoriale per le nostre imprese e per i cittadini. Di fronte a chiusure di sportelli bancari, uffici postali, CNA con le sue 14 sedi territoriali e 120 dipendenti, continua ad essere un punto di riferimento nel territorio». CNA di Pesaro e Urbino conta 5.073 imprese associate cui si aggiungono 2.340 tessere di adesione a CNA Cittadini e quelle di 5.702 a CNA Pensionati. Per un totale di 13.115 adesioni che rappresentano una straordinaria realtà associativa non solo a livello regionale ma anche nazionale.

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