PESARO – Candidato sindaco, il centrodestra sceglie l’ex poliziotto Marco Lanzi. E attacca il PD.
«Il PD è passato dalla partecipazione alla spartizioni tra correnti interne fatte in una stanza. Un segnale evidente che alla segreteria del partito interessano molto più gli equilibri tra i capicorrenti rispetto agli interessi della città».
Cosi le segreterie comunali del centrodestra formato da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Civici Marche, UdC, rispondono ai democratici.
«L’imbarazzo della segreteria del Partito Democratico di non riuscire a convincere nemmeno la metà dei suoi dirigenti sulla naturale candidatura di Daniele Vimini, per 10 anni vicesindaco di Ricci e suo naturale erede, è la palese dimostrazione dell’insoddisfazione del PD verso l’operato del sindaco che, con la scusa del 3° mandato, ha bloccato per mesi qualsiasi forma di partecipazione alle scelte. Ora che la scelta è in mano ai “saggi” si certifica che il PD ha scelto di passare dalle “primarie aperte” ad un casting stile xfactor regalando il ruolo di giudice ai 5 stelle. La bocciatura della consigliera regionale Marta Ruggeri verso Sara Mengucci colpevole di sedere nel CDA di Marchemultiservizi ha messo a nudo l’ipocrisia dei grillini pesaresi che possono sedere in giunta con Ricci che, come socio di maggioranza al 25% di MM ha nominato Sara Mengucci e non l’ha sfiduciata dopo il voto su Riceci, ma non puo’ accettare la candidatura a sindaco di Sara Mengucci per il dopo Ricci. E’ ormai evidente che l’asse politico tra PD e 5 stelle è costruito solo per favorire alcune correnti interne al Pd interessate al gioco delle preferenze per qualche consigliere in vista delle prossime elezioni regionali».
«Il centrodestra, al contrario, in questi mesi ha lavorato in modo convinto per costruire un legame tra le forza politiche e la città che, in questi anni di gestione dell’uomo solo al comando Matteo Ricci, non è mai stata realmente ascoltata se non con una finta partecipazione organizzata. La scelta di Marco Lanzi, già al lavoro da diverse settimane, rappresenta la sintesi perfetta di un progetto politico aperto alla città . I partiti in questi mesi hanno lavorato per costruire un’alleanza che allargasse il perimetro della coalizione, piuttosto che una scelta che guardasse ai propri interessi e alla valorizzazione dei propri dirigenti che saranno fondamentali per costruire una squadra forte e credibile per il Governo della città. Il dibattito sul dopo Ricci trasformato da Ricci e dal PD in una guerra interna e in una compensazione tra correnti di partito, rivela solo il totale disinteresse formale ed oggettivo verso il mondo civico che in questi anni anche in consiglio comunale è servito solo per rafforzare la presenza democratica in giunta. Il centrodestra, all’opposto, ha guardato alla città e alla società civile non per un interesse elettorale, ma per creare una condivisione di idee, progetti e visioni con la città, con la volontà di offrire alla città una proposta politica convincente, innovativa ed un passo avanti alla città».