Pesaro

Elezioni Pesaro, Perricci e Lanzi: «Crisi isterica del Pd, non accettano il confronto democratico»

I candidati sindaco criticano i commenti del segretario Dem Bellucci rispetto al confronto pubblico in Baia Flaminia

PESARO – Il confronto elettorale lascia strascichi polemici. Il segretario Pd Giampiero Bellucci aveva parlato di «urla, insulti e ultras» e di «strumentalizzazioni».

I candidati sindaco Pia Perricci e Marco Lanzi replicano.

«Quello che in realtà ci sorprende, sono le asserzioni di Bellucci che dichiara che la lista Vieni Oltre aveva trasformato il confronto democratico in un gruppo organizzato con maglietta e simboli – spiega Perricci – Per Bellucci 5-6 persone su oltre 500 rappresenterebbero un gruppo organizzato per manipolare la serata? Quello che fa riflettere è  che Bellucci parli di “democrazia violata” allorquando, quella sera, proprio un rappresentante del centro sinistra ha fatto delle esternazioni nei confronti del candidato sindaco Pia Perricci del tono “quella lì non doveva neppure esserci e parlare”, cercando oltremodo di zittire chi chiedesse spiegazioni di tale comportamento. Questa è la democrazia? Pesaro ha bisogno di un cambiamento, che non ha nulla a che fare con i partiti politici. Magari il vero motivo dei fischi a Biancani erano dovuti al continuo giustificare l’amministrazione uscente mettendola in contrapposizione con il governo regionale con un continuo scontro tra destra e sinistra, ma soprattutto senza mai ammettere che l’amministrazione uscente ha compiuto scelte sbagliate, ad iniziare dalla location del nuovo ospedale, assolutamente inopportuna, errata, antieconomica che comporterà un’enorme spesa per Pesaro senza trarne alcun beneficio (medesimi posti letto del vecchio ospedale, struttura verticale anziché orizzontale, spostamento di numerosi reparti, mancato rispetto delle esigenze della parte di popolazione più debole),  continuando con la problematica asili, aumento della Tari, cementificazione, per non parlare del mancato rinnovo della Bandiera Blu. I fischi sono il risultato di anni di errata amministrazione da parte della maggioranza, con un’assenza totale e concreta da parte dell’opposizione».

Anche Marco Lanzi, candidato per il Centrodestra è critico: «Avete presente il bambino che si porta via il pallone quando perde? Ecco, Bellucci sembra proprio quel bambino che urla ‘vergogna’ quando le cose non vanno secondo i suoi calcoli. Una crisi isterica del Pd. Siete mai andati ai ‘discorsi alla città’ organizzati dal sindaco uscente? Per 10 anni, ad ogni discorso, il sindaco ha annunciato gli stessi interventi già annunciati l’anno precedente di fronte allo stesso identico pubblico, sempre le stesse facce, lì ad applaudirlo. Era il 2015, il sindaco annunciava 90 milioni di euro in arrivo da Autostrade per casello e opere accessorie e via l’applauso. Nel 2016 lo ha ridetto e via l’applauso. Idem l’inaugurazione dell’ex tribunale o la riqualificazione dell’ex Bramante e del porto. Capiamo che dopo 10 anni di confronti di questo tipo, il segretario del Pd non sia più abituato ad un pubblico che sa anche esprimere dissenso. Un dissenso rumoroso, ma non cattivo. Bellucci parla di insulti, noi non ne abbiamo sentiti. Se qualcuno ce ne è stato, ne prendiamo le distanze. Forse Biancani era convinto di ricevere comunque applausi e invece gli è capitata la doccia fredda? Insomma, ha sopravvalutato il suo consenso personale? Agli incontri con le categorie economiche, ad esempio quello con gli albergatori, non ha fatto che ripetere che lui non c’entrava con quanto detto o fatto da Ricci, che quelle cose non le aveva fatte o dette lui. Però, ne ha già confermata la giunta. Basta dire che per essere candidato ha dovuto promettere di confermare Daniele Vimini quale vice sindaco. Se non è continuità questa. Per quanto riguarda il centrodestra, invece, rassicuriamo Bellucci: i sostenitori di Marco Lanzi si sono presentati spontaneamente all’incontro di Azione cattolica, nessuna organizzazione stile ultras.  Se con qualcuno se la deve prendere, quindi, Bellucci, è con i candidati e gli elettori Pd, che se ne sono stati spontaneamente a casa».