Pesaro

Elezioni Pesaro, Più Europa: «L’attuale amministrazione pensa al consolidamento delle proprie posizioni di potere»

I candidati Loffreda e Cirelli si schierano con Oliva. «Sociale, integrazione, cultura, testamento biologico e barriere architettoniche»

PESARO – C’è anche Più Europa Pesaro alle prossime elezioni amministrative. Si schiera con il candidato sindaco Fabrizio Oliva.

«Esprimiamo un giudizio molto negativo sull’attuale amministrazione della città – spiegano i referenti tra cui Pierpaolo Loffreda e Alessandro Cirelli – Siamo in presenza di un sistema autoreferenziale, incapace di risolvere i problemi dei cittadini e troppo teso al consolidamento delle proprie posizioni di potere. Per questo motivo non abbiamo aderito all’ammucchiata di centro-sinistra ed abbiamo aderito al progetto civico di Fabrizio Oliva che si propone come una vera rottura con il sistema attuale».

Ecco i punti chiave. «In primis sociale e integrazione: vogliamo una città plurale e solidale. Un coordinamento con le realtà che si occupano di emergenze abitative è necessario per evitare di assistere a bivacchi e a scene degradanti per la dignità delle persone. Dal 2019 è attivo il servizio “protezione freddo”, poi ribattezzato “un riparo per tutti” per garantire un riparo alle persone che dormono per strada. Il servizio deve essere migliorato eliminando inutili doppioni e coinvolgendo nelle valutazioni chi effettivamente ospita queste persone. La creazione del pronto intervento sociale ha creato un doppione con la onlus “La Città della gioia” e il servizio è peggiorato. Noi proponiamo la soppressione del “pronto intervento sociale”. Il servizio di assistenza alle persone che dormono per strade deve tornare ad essere gestito esclusivamente dalle forze dell’ordine, dalla “Città della Gioia” e dalle strutture ricettive che aderiscono al programma. Il terzo settore dovrebbe essere un luogo in cui si collabora per i più deboli e non un ricettacolo di voti. Non è tollerabile che le collaborazioni avvengano soltanto con le associazioni che sono legate a doppio filo con il potere politico che guida l’amministrazione. Un altro tema per noi cruciale è l’integrazione. I ragazzi extra-comunitari transitano nelle strutture di prima e di seconda accoglienza prima di essere inseriti nella società. Queste strutture percepiscono contributi pubblici. In cambio devono offrire un servizio in base a dei precisi protocolli che prevedono l’insegnamento della lingua italiana e la formazione professionale».

Poi la cultura. «Proponiamo di liberare e rendere fruibili a tutti, nella loro interezza, entrambi i Mosaici del Duomo, capolavori unici al mondo, sollevando il superiore fino al piano di calpestio della Cattedrale e permettendo di restaurare e aprire al pubblico l’inferiore; ristrutturare l’ex manicomio San Benedetto, trasformandolo in un grande Centro d’arte, cultura, qualità del vivere (sul modello del San Domenico di Forlì); aprire Palazzo Ducale, Rocca Costanza, le sale di pregio del Conservatorio, la Cripta di San Decenzio. Tutto ciò potrebbe essere realizzato ricorrendo a fondi europei».

Tra gli altri temi il testamento biologico, eliminazione barriere architettoniche: con il Peba sono stati riscontrati 33 edifici con difficoltà da eliminare, 58 vie con difficoltà di vario grado e 56 tra incroci e rotatorie su cui agire. È stata ipotizzata una spesa di 60 milioni, cifra altissima, quindi si dovrà dare priorità al rifacimento di marciapiedi e vie ed edifici pubblici (scuole, uffici ecc.).

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