Pesaro

Emergenza 118 Pesaro, Minardi: «Si ricorre al privato con cifre ingiuste rispetto al pubblico»

Il consigliere Dem lancia una interrogazione alla Giunta Acquaroli: «Come si risolve la situazione? Annunci spropositati»

Renato Claudio Minardi

PESARO – Carenza di medici del 118 e cifre iperboliche per i gettonisti del privato. Il Dem Renato Claudio Minardi protocolla una interrogazione.

«All’inizio di luglio nel servizio 118 della provincia risultavano scoperti oltre 200 turni medici mensili dei 570 (da 12 ore l’uno) necessari per coprire le 10 postazioni territoriali di soccorso, delle quali 9 attive nell’arco di tutta la giornata e una per 12 ore al giorno. Cifre che corrispondono a una carenza di organico di circa il 36%, superiore cioè a 1 medico ogni 3. A quanto risulta, l’AST 1 si appresterebbe a ricorrere a personale esterno incaricando in via d’urgenza una società di professionisti; sembra, tra l’altro, che una società con sede a Milano sia “attualmente alla ricerca di medici per un servizio di assistenza medica di emergenza territoriale 118 (automedica) presso la CO 118/Potes di Pesaro Urbino” e offra pacchetti: “10 turni per 10.000 euro con possibilità di alloggio in località di mare (per sé e per i propri familiari); 20 turni per 20.000 euro con possibilità di alloggio in località di mare (per sé e per i propri familiari)” dal primo agosto al 15 settembre».

Queste le premesse. Minardi e tutto il gruppo Pd incalzano. «Risulta che nelle postazioni territoriali di soccorso, infatti, lavorano anche medici convenzionati che percepiscono 25 euro lordi a ora, oltre a medici dipendenti che con 15 anni di servizio hanno compensi intorno a 36 euro, mentre i medici della società esterna con le cifre che vengono reclamizzate, arriverebbero a percepire, oltre ai benefit dell’alloggio, 83 euro all’ora. Chiediamo al Presidente della Giunta regionale e l’Assessore competente di sapere quali provvedimenti la Regione Marche intenda mettere in atto al fine di affrontare e non far collassare il sistema a causa di un organico sottodimensionamento e risolvere la problematica della carenza dei medici nelle Potes della Provincia di Pesaro e Urbino. Inoltre è iniquo che i lavoratori del sistema sanitario abbiano trattamenti economici così differenziati pur svolgendo la stessa tipologia di servizio».

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