PESARO – Caldo record, ecco l’attivazione del ‘codice calore’ nei pronto soccorso della provincia. Ma non solo, apertura di ambulatori specifici per un percorso di presa in carico con terapie e controlli successivi del paziente che giunge in pronto soccorso in condizioni precarie. Poi implementazione delle cure domiciliari per i pazienti seguiti dal territorio. L’Ast Pesaro Urbino si prepara a fronteggiare i prossimi giorni di grande caldo, visto il perdurare delle elevate temperature anche sul nostro territorio provinciale.
Si parte con l’attivazione del ‘Codice calore’ per regolare gli accessi in pronto soccorso: un percorso assistenziale preferenziale e differenziato, destinato a tutti coloro che manifestano segni e sintomi causati da malesseri e malori legati alle elevate temperature, di gravità ed intensità variabili, che stanno colpendo molte persone in queste settimane di caldo intenso.
«Stiamo continuando a monitorare la situazione degli accessi sia per quanto riguarda i pronto soccorsi della provincia, ma anche le chiamate al 118 – spiega il direttore Sanitario Edoardo Berselli – che attualmente non registra particolari picchi, con attese regolari. Visto però il perdurare del caldo record abbiamo attivato nuovi provvedimenti straordinari per andare incontro ad eventuali esigenze e rispondere adeguatamente ai bisogni di salute dei pazienti colpiti dai ‘colpi di calore’. Certamente tutte le procedure avviate sono finalizzate in primis ad evitare gli accessi impropri in pronto soccorso, che sono poi quei codici, come quelli bianchi, che determinano le attese più lunghe. Ricordo, infatti, che il codice bianco, non presenta nessun carattere di urgenza e dovrebbe pertanto essere valutato in un contesto diverso dall’area critica».
«I colpi di calore che necessitano le cure ospedaliere – spiega il direttore del pronto soccorso di Pesaro e di Fano Giancarlo Titolo – sono quelle in particolare legate alla disidratazione che può creare conseguenze e condizioni cliniche che possono evolvere drammaticamente se non riconosciute e trattate adeguatamente. Il ‘codice calore’ è una valutazione aggiuntiva specifica per una determinata situazione di stress o forte disagio psicofisico legato alle condizioni ambientali e consente di dare una risposta qualificata, al pari di tutte le altre emergenze, distinguendola in maniera appropriata».
Per questo motivo è stato attivato un ambulatorio specifico, con un percorso cosiddetto di ‘fast track’, che non solo all’ingresso diagnostico/terapeutico, ma anche cessato il periodo di osservazione richiesto e se non necessario un ricovero, il paziente che viene dimesso sarà segnalato al proprio medico di medicina generale ed al servizio delle cure domiciliari per eventuali terapie e controlli successivi. Questo permetterà di ridurre la pressione sui pronto soccorsi e sulle degenze ordinarie evitabili. Inoltre, aggiunge Titolo: «tutto il personale dell’emergenza-urgenza sta collaborando strettamente con le strutture di assistenza territoriale e domiciliari, una sinergia che consente di fornire un’assistenza tempestiva e coordinata, anche al paziente preso in carico dal territorio, garantendo la massima efficienza nel trattamento delle emergenze legate al caldo e ottimizzando le risorse sanitarie durante le ondate di calore».
La priorità resta anche quella di garantire tempestività delle cure anche per i pazienti più fragili che sono in cura nella propria abitazione e che sono quelli più a rischio di disidratazione. Per questi utenti da questo fine settimana partirà in via straordinaria un servizio infermieristico di reperibilità nella fascia oraria diurna del sabato e della domenica che si andrà ad aggiungersi alle normali fasce di attività già presenti durante tutto l’anno. Una misura che permetterà di garantire un’assistenza giornaliera ai pazienti curati nelle proprie abitazioni e fornire supporto alle famiglie. I pazienti potranno essere segnalati all’infermiere reperibile, o dal personale del pronto soccorso di riferimento o dalle guardie mediche presenti sul territorio.
«Infine – conclude Berselli – qualora la situazione dovesse farsi più critica con accessi elevati ai Pronto Soccorso, per favorire l’assistenza domiciliare ed evitare l’accesso inappropriato alle strutture di emergenza-urgenza, si sta predisponendo un’eventuale attivazione delle USCA, una per ciascun distretto afferente all’AST di Pesaro Urbino. Un servizio che ognuno di noi ricorda bene e che durante l’emergenza Covid è stato di fondamentale importanza».