PESARO – Inaugurati i due angiografi per il reparto di Emodinamica dell’Ast Pu, una tra le prime tre strutture in Italia per il rispetto degli standard di qualità così come registrato dall’Agenas nel Programma Nazionale Esiti, per un investimento di oltre un milione di euro. L’ospedale di Pesaro, infatti, è un’eccellenza nella garanzia della tempestività di accesso all’angioplastica coronarica entro novanta minuti nei pazienti affetti da infarto miocardico acuto (Stemi).
«Nell’elenco delle strutture ospedaliere che negli ultimi quattro anni (2020-2023) – spiega il Direttore Generale Ast Pu Alberto Carelli – hanno garantito costantemente il rispetto degli standard di qualità previsti dal ministero, ovvero oltre il sessanta per cento di PTCA trattate entro novanta minuti dal primo accesso nella struttura di ricovero, abbiamo l’Emodinamica dell’Ast con l’Ospedale di Pesaro che ha stabilmente rispettato gli standard di qualità. Una struttura di eccellenza con un’organizzazione che ha permesso di raggiungere un risultato così importante. Un macchinario che aggiunto a quello installato lo scorso mese contribuirà in maniera determinante a favorire tempestività ed efficacia nei percorsi di cura. Stiamo mettendo, grazie alla regione Marche, le migliori tecnologie a servizio dei professionisti e dei pazienti. Un parco tecnologico completamente rinnovato presso la UOSD Cardiologia Interventistica dell’AST Pesaro Urbino, per un costo complessivo superiore ai 900mila euro più lavori per 150mila circa».
«I due dispositivi – aggiunge Lucia Marinucci Responsabile Struttura Semplice Dipartimentale Emodinamica e Cardiologia Interventistica – consentono lo studio invasivo e gli interventi sul cuore e sono integrati con tutte le tecnologie all’avanguardia di diagnostica di immagine e funzionale e consentono di effettuare procedure con la massima accuratezza, risoluzione e precisione. Caratteristiche che ci permetteranno di lavorare con ancora maggiore tempestività di intervento».
Un’attività completamente digitalizzata: «Abbiamo costruito un cruscotto di business intelligence – spiega il direttore FF dell’Ingegneria Clinica Mauro Luciani – che offre, in modalità real-time, una serie di informazioni comprendenti le generalità dei pazienti, le patologie per cui vengono eseguiti gli esami, il tipo e il numero di esami o procedure effettuate, gli operatori coinvolti, farmaci/dispositivi medici e strumenti elettromedicali utilizzati, il tempo di fluoroscopia, la durata dell’esame, la diagnosi ricavata dall’esame o il risultato dell’intervento e le eventuali complicanze nonché il calcolo automatico del Door-to-Baloon (DTB il tempo di assistenza)».
«Anche in merito alle liste di attesa per l’angioplastica coronarica e la coronarografia – afferma la Marinucci – sfioriamo il cento per cento della soddisfazione. Un trattamento che per l’Ast di Pesaro Urbino avviene in Day hospital, senza ricovero, scollegando la procedura dalla necessità e dalla disponibilità di un posto letto. Siamo l’unica struttura nelle Marche a realizzarlo senza degenza e questo ci permette non solo vantaggi in termini di risparmio (da quando abbiamo iniziato questa procedura, dal 2005, abbiamo calcolato un risparmio di 171 mila giornate di ricovero in meno), ma abbiamo permesso a tutti di avere accesso alle cure in tempi veloci».
«La prima causa di morte in Italia sono le patologie del sistema cardiocircolatorio e Pesaro è una eccellenza a livello nazionale, c’è il top sia a livello di professionisti che di attrezzature proprio per queste malattie – dichiara il Vice Presidente della Giunta e Assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini -. Stiamo investendo risorse importanti per l’ammodernamento delle apparecchiature e le Marche sono tra le prime regioni in Italia per strumentazioni più nuove e meno obsolete. Nell’Azienda Sanitaria Territoriale di Pesaro Urbino ci sono dei professionisti che hanno dimostrato a livello nazionale la loro caratura».
Saltamartini è intervenuto anche sulla questione dell’Atto Aziendale spiegando che «in provincia di Pesaro Urbino ha una rilevanza particolare per la fusione di due Aziende, l’Ast e l’Azienda Marche Nord, ma non è espressivo di una modifica funzionale, è la fotografia di una organizzazione esistente che è già operativa».