PESARO – Luci e ombre sotto la bandiera dell’Unione Europea. Da una parte le incoraggianti aperture sulla pac ma dall’altra l’incubo etichette per il vino. Il futuro dell’agricoltura pesarese passa soprattutto da Bruxelles, il centro decisionale per la Politica agricola comune e per le leggi che regolano il commercio all’interno dei Paesi Ue.
Ne è convinta Coldiretti Pesaro Urbino che guarda al contesto nazionale e internazionale per il suo lavoro quotidiano di difesa dell’agricoltura. «Sulla Pac abbiamo visto segnali positivi che ci suggeriscono un approccio meno ideologico – spiega il presidente di Coldiretti PU, Tommaso Di Sante – L’obiettivo della Coldiretti è quello di arrivare a destinare i fondi europei ai veri agricoltori e il riconoscimento del lavoro agricolo come atto quotidiano di difesa del territorio, dell’ambiente e della biodiversità. Meno burocrazia e più incentivi per investire in innovazione e tecnologia, come ribadito dai giovani agricoltori che in questi giorni si sono incontrati per scrivere insieme un manifesto condiviso sulla Politica Agricola Comune (PAC) post 2027. Vogliamo dare voce alle nuove generazioni di imprenditori agricoli, raccogliendone opinioni, proposte e priorità riguardo alla PAC attualmente in vigore e alle prospettive future – prosegue Di Sante – e nel frattempo continuiamo a combattere con fermezza le ancora tante storture europee che troviamo sul nostro cammino».
Prima fra tutte, l’introduzione di etichette allarmistiche sul vino, equiparato alle sostanze nocive senza una valutazione equilibrata dei consumi moderati. «Sarebbe un duro colpo per tutto il settore, una misura rischia di penalizzare ingiustamente un prodotto con diecimila anni di storia, parte della Dieta Mediterranea, e di incidere negativamente su tutto il commercio del vino italiano nel mondo – aggiunge Di Sante – anziché promuovere, come giusto, il consumo consapevole».
L’export del vino marchigiano ha superato al terzo trimestre 2024 i 44 milioni di euro. I Paesi che più apprezzano riempire i calici con vini Made in Marche sono gli Stati Uniti (12,3 milioni nel 2023), Germania (quasi 7 milioni) e Svezia (oltre 5 milioni). In questo contesto, Coldiretti Pesaro Urbino invita le istituzioni a difendere le eccellenze locali e a promuovere politiche che valorizzino la qualità dei prodotti italiani senza penalizzarli con normative eccessivamente restrittive. Il settore agroalimentare, colonna portante dell’economia provinciale e nazionale, merita strategie di sviluppo che ne rispettino la tradizione e ne incentivino l’innovazione senza pregiudizi ideologici.