FANO – Continua a fare discutere l’affaire ex ferrovia Fano – Urbino. Negli ultimi tempi la questione è tornata in auge grazie anche ad un video promozionale (lo trovate a questo link) diffuso dall’amministrazione fanese che pubblicizza il progetto della pista ciclabile, definendola come una «grande opportunità». Si tratterà infatti, negli intenti, di un corridoio verde strategico per tutto il territorio che, a detta della maggioranza, «porterà enormi vantaggi dal punto di vista ambientale, tecnologico, di mobilità».
Non si era fatta attendere la reazione delle minoranze, nello specifico il M5S di Fano, che aveva puntato il dito sulle incognite, più precisamente sull’esatta sede del nuovo tracciato invitando ad intraprendere un percorso che possa superare i pareri negativi del Ministero e consentire di sbloccare l’iter per non mandare in fumo 4,5 milioni di euro.
Non solo la pista ciclabile: il tratto è al centro dei discorsi futuri anche per quello che concerne il ripristino della via ferroviaria. Progetto di cui si parla da tempo ma che ancora stenta a vedere l’idea tramutata in azione. Al riguardo è scesa in campo anche la Uil che ha invitato a mettere definitivamente da parte le vecchie polemiche e ad intraprendere un percorso che permetta sia il ripristino della vecchia ferrovia, sia la costruzione della pista ciclabile.
Noi di CentroPagina, tramite un sondaggio indetto suoi social, abbiamo chiesto cosa ne pensano i fanesi: dei 306 utenti che hanno voluto esprimere la propria opinione il 46,7% si è detto favorevole al progetto della ciclopedonale. «Abito a ridosso della ferrovia e vedere passare più volte al giorno quel treno completamente vuoto e per lo più creare lunghe file di auto ad ogni passaggio a livello (si stava fermi anche 15/20 minuti) non era un bel vedere. Forse si doveva prevedere un più adeguato servizio sostitutivo su ruote, questo sì, ma personalmente ritengo che, così com’era, hanno fatto bene a sopprimerlo. Dispiace perché era diventata una icona, un ritmo di vita, però provocava troppi disagi ed una eterna rimessa non più sostenibile. A proposito, mi chiedo se le ferrovie possano mantenere quel terreno in eterno pur non usufruendone più? Non dovrebbero restituirlo all’uso dei singoli Comuni in modo che questi permettano ai tantissimi privati di utilizzare le proprietà senza vincoli?» o ancora «Nel corso degli ultimi 3 decenni la valle del Metauro e tutti i comuni sono cresciuti, con essi anche la viabilità. Il ripristino del treno comporterebbe gravi disagi alla viabilità nei vari paesi. Inoltre chi ha comprato un immobile nei pressi della ferrovia dismessa lo ha fatto proprio perché non c’era il treno, il ripristino della ferrovia causerebbe ingenti danni economici ai proprietari degli immobili situati nei pressi della linea ferroviaria (svalutazione degli immobili). Penso che non sia il caso di peggiorare la situazione economica delle famiglie italiane».
Il 27,8% ritiene che i due progetti possono coesistere e che l’uno non escluda l’altro. «Il progetto prevede la compatibilità tra le due. Ma la Fano-Urbino non sarà più una ferrovia autorizzata al trasporto pubblico locale» precisa un utente.
Il 25,5% ritiene invece che sarebbe più funzionale il ripristino dello storico trenino che collega la Città della Fortuna con quella Ducale. «Si può fare un treno (tram) su gomma abilitato anche su strada. Esempi in Italia a Perugia, San Marino, Rimini» scrive un fanese.