Pesaro

Ex Manicomio Pesaro, Biancani: «Chiesto sopralluogo 2 mesi fa, ma la Regione non fa nulla»

Cedimenti e crolli, il sindaco sbotta: «Ancora nessun riscontro e qui la situazione peggiora giorno dopo giorno»

PESARO – Ex San Benedetto, altra richiesta alla Regione. Il tetto sta cedendo e in Comune sono preoccupati.

«L’ex Manicomio cade a pezzi ed è assurdo che nessuno dalla Regione sia ancora venuto a vedere in che condizioni versa lo stabile, anche dopo le richieste di sopralluogo inviate a inizio settembre. I miei uffici hanno provveduto ad inviarne un’altra, questa volta inoltrata anche al direttore AST Alberto Carelli, sperando di poter ricevere una risposta a riguardo», è quanto dichiarato dal sindaco Andrea Biancani dopo i cedimenti della struttura dell’ex Manicomio e la caduta dei coppi sulla strada, poi transennata per 30 metri dopo la segnalazione di un residente.

Il 6 settembre scorso lo stesso sindaco Biancani aveva inviato al presidente della Regione Francesco Acquaroli, ai componenti della Giunta e quelli della IIICommissione del Consiglio regionale, una lettera ufficiale che invitava le diverse figure istituzionali e tecniche ad un sopralluogo congiunto proprio all’interno del San Benedetto. Lettera a cui nessuno ha mai risposto. Inoltre, è andato a vuoto anche l’invito al sopralluogo del sindaco avvenuto durante il mese di agosto.

«Il Comune entro marzo 2025 inizierà i lavori per la realizzazione di 38 appartamenti di edilizia residenziale pubblica e social housing al San Benedetto. Un intervento da 15milioni di euro finanziato dal bando PINqUA che rischia di andare a vuoto se la Regione non si impegnerà a riqualificare l’altra parte di stabile di sua proprietà», precisa Biancani.

Ad oggi però «la priorità deve essere la sicurezza dei cittadini e per via degli ultimi avvenimenti, vigili del fuoco e Polizia locale hanno provveduto a transennare la zona, diventata rischiosa per chiunque passi nelle vicinanze – conclude Biancani -. Non c’è più tempo, adesso servono risposte serie e concrete al problema. L’impegno che la Regione aveva sottoscritto era di utilizzare almeno il milione e cento – dato dal Comune dopo l’acquisto – per la riqualificazione della struttura».

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