FANO – Si allungano le tempistiche per la restituzione alla cittadinanza dell’area ex Agip. Dopo la dismissione della stazione di servizio nel 2017 è stato avviato il procedimento di bonifica della zona da parte di Eni Rewind, la società ambientale di Eni.
L’intervento, approvato all’inizio di quest’anno, prevedeva la rimozione del terreno di ben tre aree contaminate rispettivamente di 38 ,41 e 91 metri quadrati.
Aree nelle quali, grazie all’intervento di Arpam, erano state rilevate eccedenze di idrocarburi. Se per le prime due aree si è provveduto alla rimozione del terreno contaminato con esiti rassicuranti che hanno riportato i valori entro i limiti di legge, nell’ultima area di 91 mq, mentre si interveniva sull’escavazione del terreno, sono stati rinvenuti 3 nuovi serbatoi inertizzati a latere di cui non si era a conoscenza.
«Le aree – chiosa l’assessora all’Ambiente Barbara Brunori – sono state delimitate e suddivise, così da evitare ipotetiche connessioni tra le due sezioni bonificate e quella in cui sono stati rilevati i tre nuovi serbatoi. Le attività di scavo e smaltimento dei terreni sono state già completate e siamo in attesa degli esiti analitici dei campionamenti effettuati da Arpam. Il progetto di bonifica comprendeva anche un’ analisi di rischio sanitario e ambientale sito specifica in relazione ad un quarto hot spot di terreno rilevato a 7 metri di profondità’ e lasciato in loco, i cui esiti non hanno evidenziato rischi per gli scenari contemplati. Alla luce di queste nuove indagini è stato richiesto dall’ Amministrazione ad Eni un’ulteriore verifica del terreno attraverso il georadar».
Il monitoraggio delle acque sotterranee, in corso dall’inizio della bonifica con dei piezometri, dovrà perdurare per ulteriori sei mesi dal termine degli interventi stessi. Pertanto, si prevede la restituzione dell’area per inizio 2023. L’Area ex Agip, nel cuore della città, appena fuori al centro storico, rappresenta un luogo certamente molto appetibile: tante le destinazioni proposte da diverse voci fanesi: dal parcheggio sopraelevato proposto dalla Lega anni fa, al vivaio urbano con 300 alberi, al semplice parcheggio pubblico invocato a gran voce da molti cittadini. Indipendentemente dal suo nuovo volto, bisognerà ora attendere il 2023 per poter riappropriarsi di questo spazio.