Pesaro

Fano, bar e ristoranti sul piede di guerra: «Controlli eccessivi, così non si può lavorare»

Parla l'Avv. Giovanni Orciani legale dell’associazione Ristoraitalia: «Giusto svolgere controlli ma vanno usati buon senso e discrezione: ci sono giunte segnalazioni di ristoratori ai quali è stato imposto di far alzare dai tavoli i propri clienti per garantire un maggior ricambio di clientela»

movida indisciplinata
Movida (foto di repertorio)

FANO – Ristoratori e baristi sul piede di guerra a causa dei controlli, ritenuti eccessivi, messi in campo dalle forze dell’ordine nell’ultimo weekend di maggio. La stretta è giunta dopo un tavolo condiviso ed un incontro con la Prefettura da parte dell’amministrazione fanese che, temendo di rivedere i comportamenti poco responsabili che avevano contrassegnato il fine settimana precedente, hanno preferito correre ai ripari.

Contromosse che però, a detta dei ristoratori, sarebbero eccessive e scoraggerebbero gli avventori. «Siamo in un periodo di grande difficoltà – riferisce l’Avv. Giovanni Orciani legale dell’associazione Ristoraitalia – per quel che riguarda il comparto dei ristoratori e bar. È giusto che siano stati previsti protocolli per garantire maggior sicurezza possibile durante questo periodo, però è anche vero che bisogna usare buon senso. Durante il lockdown è stato usato giustamente il “pugno duro”, ma ora i segnali ci sembrano di segno opposto, stiamo andando verso una situazione di maggior tranquillità; la curva è in discesa, alcuni virologi hanno addirittura detto che il virus è clinicamente morto, nel senso che dal 21 aprile nessuno più entra in ospedale. Sono in corso controlli serrati da parte delle forze dell’ordine per evitare assembramenti. È giusto che vengano svolti, ma vanno usati buon senso e discrezione».

Buonsenso e discrezione che, secondo Orciani sarebbero mancati negli ultimi giorni «Ci sono giunte segnalazioni di ristoratori ai quali è stato imposto di far alzare dai tavoli i propri clienti per garantire un maggior ricambio di clientela oppure casi in cui le forze dell’ordine sono entrate nei locali per verificare le distanze. Nessuna norma impone questo comportamento, che anzi credo sia illegittimo. Quello che si chiede è buon senso da parte di tutti, gestori, avventori e forze dell’ordine che, piuttosto che sanzionare, possono suggerire le modalità di comportamento».

E conclude: «Il comparto dei ristoranti e bar ha già subito un grave danno, essendo stato etichettato fra le attività a maggior rischio contagio, non è necessario creare ulteriori situazioni di terrorismo e panico, con parate di auto delle forze dell’ordine davanti ai locali».