FANO – Un progetto di riqualificazione complessivo che va nella direzione di promuovere e valorizzare i beni monumentali e storici della città. E’ stata completato il progetto di fattibilità per la rifunzionalizzazione del Bastione Sangallo, un luogo identitario e custode delle nostre tradizioni. La riqualificazione poggia sulla volontà di adeguare, migliorare e rendere più funzionali gli ambienti nel pieno rispetto delle qualità storiche del bene. L’obiettivo è quello di aumentare la capienza delle persone che possono vivere il monumento. Il progetto ha individuato come zona per l’inserimento del nuovo corpo scala la zona ad ovest del fabbricato, attualmente estesa e in parte occultata dalle alberature esistenti.
L’idea del progetto si è sviluppata cercando di conferirgli un’immagine che travalicasse il semplice significato funzionale di collegamento verticale. Infatti, il nuovo corpo scala prende le mosse dall’immagine dei volumi delle antiche torri di assalto che, accostate alle mura del bastione per tramite di passerelle, consentivano l’assalto delle truppe nemiche. Oltre alla progettazione di riqualificazione funzionale, si prevede di intervenire anche con azioni di restauro volte a migliorare la conservazione del bene. Un intervento riguarderà il ripristino della muratura dove erosa e in cattive condizioni. Un altro tassello di questa riqualificazione riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche. Tutte le porte avranno un vano di ampiezza netta minima di 85 centimetri, sarà garantito un servizio igienico per ogni livello che sarà accessibile ai diversamente abili e tutte le porte saranno apribili verso l’esterno.
«Sappiamo il valore di questo bene – spiega Seri –. Crediamo e vogliamo che sia sempre più vissuto. Dopo un lavoro attento, sarà finalmente più accessibile. La scelta di intervenire e valorizzare i luoghi della cultura è una scelta che rispecchia l’intento di diffondere e credere fortemente nella nostra storia e nelle nostre radici. Il costo dell’intervento si attesta sui 500 mila euro».
L’assessora Barbara Brunori afferma che: «Questo intervento tutela e rispetta la qualità storica del bene. Non si tratta solo di una riqualificazione funzionale, ma vuole accogliere anche le esigenze strutturali. Il fatto che abbiamo voluto affidare i beni storici alle associazioni sottolinea la volontà di farli vivere. Si crea un ponte tra la nostre radici e la città. I beni raccontano la propria storia solo se sono vissuti da tutti. Non a caso, l’abbattimento delle barriere architettoniche è un abbattimento di barriere culturali e divisioni».
Cristiano Tenenti e Pamela Lisotta, architetti dell’amministrazione, sostengono che: «Questa riqualificazione si caratterizza per mantenere l’identità del bene, proiettandolo alla contemporaneità e alle esigenze che ci sono. Il Bastione Sangallo sarà un luogo in cui valori come la socialità e la condivisione saranno sempre più accolti e sostenuti».