FANO – Non è passata inosservata l’esclusione di Fano alla prima scrematura tra le 28 città in lizza per il titolo ‘Capitale della cultura 2022’. La prima selezione ha di fatto bocciato il progetto fanese “Architetti dell’umano“.
La giuria, presieduta dal professore Stefano Baia Curioni, dopo aver esaminato le 28 candidature pervenute, ha selezionato i 10 progetti finalisti, così come previsto dal bando. Ad annunciarlo nella giornata del 16 novembre era stato il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
L’esclusione del progetto fanese, oltre ad una comprensibile delusione, ha attirato a sé le critiche delle minoranze che non hanno perso l’occasione per infierire sull’obiettivo purtroppo fallito. Se oggettivamente pensare ad una vittoria finale era in effetti utopistico, sperare nel superamento della prima scrematura con il conseguente rientro nelle dieci finaliste era un risultato alla portata, che avrebbe offerto alla Città della Fortuna una vetrina importante su scala nazionale.
«Duole constatare che il progetto su cui il Sindaco Seri ha tanto investito – commentano gli esponenti di Lega Fano – per avere Fano Capitale italiana della Cultura 2022 sia miseramente naufragato. La visione della Giunta è stata difatti sonoramente bocciata e considerata nemmeno degna di figurare tra la rosa delle dieci candidature. Sul fronte cultura le scelte fatte dall’insediamento in poi sono risultate fallimentari, guidate solo da logiche di partito molto lontane dall’interesse della città, che esce da questa esperienza con un’immagine fortemente svalutata. Auspichiamo che, per il futuro, anziché elargire lezioncine in consiglio comunale su educazione e cultura, maestrine e professori della maggioranza vogliano ascoltare tutti, avendo l’umiltà di condividere con opposizione e cittadini idee e percorsi, per dare alla città il lustro che merita».
Al riguardo ha voluto commentare l’eliminazione anche il M5S fanese: «Con estremo rammarico apprendiamo che la città di Fano non è riuscita nemmeno a classificarsi tra le 10 finaliste nazionali per essere insignita del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022. Dopo la presentazione in pompa magna alla Chiesa di San Francesco, con tanto di “giuramento di Vitruvio”, con le esaltazioni di Fano città ecosostenibile che guardava alla green economy ed alla tutela del paesaggio, proprio pochi giorni dopo aver approvato in consiglio comunale la devastazione ambientale di Belgatto e Gimarra, ieri è giunta la notizia che Fano è stata scartata. Prendiamo atto con sincero dispiacere che la nostra città ha perso la prospettiva di importanti ricadute anche di carattere turistico ed economico che il titolo avrebbe generato in città».
I pentastellati puntano il dito sulle politiche culturali non all’altezza della città: «Le Giunte Seri, in più di sei anni, non hanno mai messo le politiche culturali al centro dello sviluppo della città, prima con un Assessore competente ma a mezzo servizio, poi con il suo successore contestato fin dall’inizio dalla stessa maggioranza, destinatario di più interrogazioni sul proprio operato, evidenziando guerre intestine, per poi finire con la delega alla Cultura rimasta in capo al Sindaco, evidenziando l’incapacità di mettere le persone giuste al posto giusto. L’Assessorato alla Cultura necessita di persone qualificate innanzitutto, ed a Fano certamente non mancano, ma anche di tempo, programmazione e strategia comunicativa. – concludono – Al di là dell’indubbia professionalità di chi ha lavorato al dossier di candidatura di Fano, è evidente che quanto avvenuto è il triste risultato di sei anni di politiche culturali irrilevanti».