FANO – La cocaina veniva chiamata “grappa” con il nome in codice. E lo stupefacente veniva custodito persino nel teatro della Fortuna di Fano all’insaputa della gestione del teatro. Un giro di droga tale da soddisfare il territorio di Fano e in parte Pesaro. I carabinieri della compagnia di Fano hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere per un gruppo criminale di quattro albanesi e un italiano.
A tenere le fila del gruppo un 60enne albanese, inoccupato, residente a Fano da 20 anni. Le indagini erano partite a inizio anno dopo il recupero di cocaina da un consumatore. Questi aveva fornito alcune informazioni su un pusher di piazza poi arrestato. Ma la catena era ancora più lunga e i carabinieri, supportati dal nucleo investigativo, hanno identificato il grossista, il 60enne albanese detto Bull.
Mesi di pedinamenti, indagini, intercettazioni rallentate dal lockdown per ricostruire la rete e incastrare gli spacciatori. Si riforniva di cocaina e hashish dal nipote 30enne. Le consegne e il recupero della droga erano affidate a un altro nipote 21enne che si spostava a bordo di una Punto rossa di famiglia. Le partite di droga erano affidate a un 45enne fanese, tecnico di palcoscenico del teatro della Fortuna di Fano, che le custodiva in un armadio del teatro. I proventi erano affidati a un altro 60enne albanese, artigiano edile incensurato.
La prima svolta quando il nipote fu arrestato al casello di Fano con 2 etti di cocaina. Ma Bull non si era perso d’animo e aveva chiesto un’altra partita di stupefacente al nipote che però aveva preteso l’anticipo di 11 mila euro. La sua trasferta fanese era stata intercettata dai carabinieri che hanno sequestrato quindi gli 11 mila euro. Un cerchio che si è chiuso quando i militari hanno trovato altri 8 mila euro in casa del cassiere del gruppo.
Il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Bull, per i due nipoti e il custode della droga, mentre al cassiere sono stati concessi i domiciliari. L’esecuzione è stata anticipata perchè uno del gruppo stava per imbarcarsi per l’Albania ed è stato intercettato al porto di Ancona.