Pesaro

Fano, il Comune intende scrivere alla Regione sulla pillola abortiva: «Sui diritti non si torna indietro»

Presa di posizione della Giunta: «Il Comune invierà formale richiesta di attenersi alle linee guida del Ministero della Salute per il pieno rispetto della legge 194»

Pillola abortiva Ru486
Pillola abortiva Ru486

FANO – «Sui diritti non si torna indietro»: ad affermarlo a gran voce durante l’ultimo consiglio comunale è stata l’assessore Sara Cucchiarini in merito al dibattito sulla pillola abortiva ru486. Una risposta ed un pensiero che verranno comunicati al Presidente della Regione Marche.

Ad accendere la miccia di questa polemica era stata una mozione presentata da Manuela Bora (Pd) sull’applicazione della legge 194 e sul diritto di abortire in linea con le indicazioni del Ministero della Salute, respinta dal consiglio regionale.

Una decisione che certificava la scelta del centrodestra nelle Marche di opporsi all’aborto farmacologico nei consultori e quindi alla somministrazione della pillola Ru486. Una scelta che va in direzione opposta rispetto alle linee guida del Ministero della Salute, aggiornate solo ad agosto scorso, che il governo regionale non riterrebbe vincolanti.

Ad infiammare la polemica sono state le dichiarazioni di Carlo Ciccioli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio regionale delle Marche, che al riguardo aveva detto: «Una battaglia di retroguardia che aveva un senso negli anni ’60. In questo momento di denatalità, la battaglia da fare oggi è per la natalità».

Sull’argomento, a distanza di più di un mese, è tornata la Cucchiarini durante il consiglio comunale svoltosi in settimana: «Sulla legge 194 sull’utilizzo della pillola Ru486 ci eravamo già espressi nel 2018. Dover ritornare ad esprimersi su un tema acquisito in quanto legge è emblematico. Come Comune di Fano chiederemo alla Regione Marche di adempiere a quello che è un suo obbligo di legge».

L’assessore alle pari opportunità ha voluto anche sottolineare il ruolo dei consultori: «Il consultorio non può essere un luogo di attivismo ideologico.
I consultori sono dei luoghi di servizi sanitari pubblici, luoghi in cui le donne hanno diritto di non sentirsi giudicate e fare le scelte più sagge per se stesse e per il loro futuro, in linea con gli strumenti che la legge consente loro». E in merito alle dichiarazioni di Ciccioli sulla difesa alla natalità: «Se la Regione Marche vuole aiutare la crescita della natalità, non si fa limitando i diritti delle donne ma si fa implementando i servizi del welfare territoriale».

E conclude: «Il Comune di Fano invierà alla Regione Marche formale richiesta di attenersi alle linee guida del Ministero della Salute per il pieno rispetto della legge 194 e per il corretto utilizzo della pillola ru486, chiedendo inoltre che i consultori pubblici siano ciò per cui sono nati: luogo di servizio socio sanitario scevro dal giudizio, che ha come obbiettivo la salute delle donne e il loro sostegno all’autodeterminazione, indicando contrarietà all’ingresso del privato associazionismo». (A questo link l’intervento in consiglio dell’Assessore Cucchiarini).