Pesaro

Fano, costretta a mangiare alla Caritas: marito a processo per mancato mantenimento

L'avvocato Maione assiste la donna marocchina che ha denunciato l'ex. Si stima un arretrato di 20 mila euro di assegni per lei e i figli

Il tribunale di Pesaro

FANO – Costretta a mangiare alla Caritas, il marito finisce a processo per mancato mantenimento. 
Una storia che è finita davanti al giudice monocratico.

I protagonisti sono una coppia marocchina sulla 50ina sposata dal 2003 e trasferitasi in Italia, a Fano, nel 2009. Il matrimonio va nel peggiore dei modi con una separazione burrascosa. L’uomo avrebbe dovuto passare degli assegni alla ex e ai figli, ma i soldi non arrivavano mai e si è stimato un arretrato di oltre 20 mila euro. Tanto che la donna è stata costretta a una vita di povertà, aiutata dalla sorella e dalle amiche per poter andare avanti. Spesa ridotta al minimo, cercando gli sconti, lavoretti saltuari, fino a essere costretta a mangiare alla mensa dei poveri della Caritas. Era aiutata dalle amiche che le facevano la spesa e dai servizi sociali.

Finchè ha denunciato e si è arrivati al processo per l’inadempienza del mantenimento dovuto alla donna. L’avvocato Vincenzo Maione, costituitosi parte civile per conto della donna, ha avviato un procedimento civile per pignorare delle somme al marito ed è stata sporta denuncia penale.

Il legale ha sottolineato in aula «una grave condotta giuridica ed etica» e di fronte una paventata impossibilità di pagare le cifre richieste, ha evidenziato come l’uomo percepisca un reddito da operaio oltre ad assegni familiari e sia quindi in grado di provvedere alla ex.

L’avvocato Maione ha chiesto un risarcimento di 50 mila euro e 10 mila euro di provvisionale, il cui pagamento sarebbe subordinato per la sospensione condizionale della pena. L’uomo ha precedenti condanne per maltrattamenti. Il pubblico ministero ha chiesto 7 mesi di condanna. Ora si attende la sentenza.