FANO – Un viaggio per conoscere ed approfondire la vita e la realtà delle donne straniere che si trovano nel nostro territorio. È questo lo spirito di Noi donne dell’Est. Noi cittadine del mondo, il docufilm con la regia di Elena Tonelli e prodotto da Impronte femminili. L’appuntamento è per giovedì 29 dicembre alle ore 18:15 al Cinema Masetti di Fano. L’ingresso sarà gratuito, la prenotazione obbligatoria.
«L’intento è dare voce alle donne provenienti dall’Est Europa che vivono e fanno parte del nostro territorio – riferisce la regista -, le loro storie sono le protagoniste in uno sguardo che va al di là del loro lavoro e indaga i loro sogni e le loro aspettative, prima di tutto come donne e non solo lavoratrici».
«Un docufilm che crea un ponte e mette in connessione il territorio attraverso testimonianze dirette da parte di donne che hanno deciso di scaricare la propria vita – sostiene il sindaco Seri -. Nella maggior parte dei casi queste donne hanno deciso di annullarsi con l’unico obiettivo di dirottare il proprio stipendio ai propri cari che sono rimasti nei loro Paesi d’origine. L’opulenza e la ricchezza hanno creato dei mutamenti sociali il cui effetto è stato decisivo nella determinazione di questa condizione. Queste donne che, seppure si trovano qua da tanti anni, non hanno nemmeno la possibilità di vivere la nostra vita sociale e di comunità, perché assorbite e occupate da un lavoro totalizzante senza spiragli per la condizione di donna. Infatti sono esclusivamente lavoratrici».
«La somma di tutte queste considerazioni, che fotografano la realtà, rendono un progetto di incontro e dialogo multiculturale territoriale urgente e imprescindibile – afferma l’assessora alle Pari Opportunità Sara Cucchiarini – . Superati i bisogni legati alle emergenze, le persone hanno ancora necessità di percepire le istituzioni accessibili e di sostegno a percorsi che stimolino interazione, reciprocità e cittadinanza attiva. Dalla indagine condotta, Albanesi, romene, ucraine, moldave sono le principali origini di provenienza delle Donne straniere residenti nelle Marche e della Provincia di Pesaro e Urbino. Donne che per motivi diversi hanno scelto o sono state costrette a scegliere il nostro territorio come nuova casa. Donne la cui nazionalità di provenienza, nel tempo, si è sovrapposta a professioni specifiche, quasi sempre legate alla cura, definendo un fenomeno antropologico e sociale».