FANO – Torna la quarta edizione della “Festa dei Popoli 2024 – Colori diversi per una unica tenda” in programma a Fano sabato 25 maggio, ma che abbraccia una serie di attività a corollario nel mese di maggio. Questa iniziativa è promossa dall’Ufficio Migrantes della Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola con la collaborazione della Caritas diocesana.
Si parte venerdì 3 maggio con l’incontro insieme all’avvocato immigrazionista Paola Graziosi dal titolo ‘Minori Stranieri non Accompagnati: il sistema di accoglienza funziona? Criticità e opportunità legislative” nella Sala della Cultura in Via Arco d’Augusto 81 alle 21. Si prosegue sabato 11 maggio dalle 15 alle 19 all’Istituto Don Orione con un laboratorio per un gruppo misto di 15 partecipanti dai 12 ai 18 anni a cura della regista Laura Fratini, ispirato al libro “Nel Mare ci sono i coccodrilli” di Fabio Geda.
Sabato 18 maggio invece si svolgerà il “2° Memorial Barbara Zenobi” che prevede il torneo di calcetto ai campi Palextra e il torneo di beach volley ai campi di Lido Verde in collaborazione con il Csi e l’associazione ‘Allarghiamo gli Orizzonti”.
Il grande evento è previsto per sabato 25 maggio dalle 15,30 alle 23 con il momento conclusivo della Festa dei Popoli 2024 alla tensostruttura del Lido. Alle 15,30 c’è l’apertura degli stand delle comunità etniche che vedrà l’esposizione di tessuti e prodotti insieme all’organizzazione di attività per immergersi dentro usanze e tradizioni culturali. Dopo le premiazioni dei tornei sportivi e il saluto istituzionale del Vescovo Mons Andreozzi, ci sarà il momento di confronto dal titolo “Minori Stranieri Non Accompagnati” con le testimonianze di Mohamed Kenawi, regista del docufilm “Il Sogno dei Minori”, Lassina Doumbia minore non accompagnato e oggi mediatore Culturale e Mamadou Kovassi, la cui storia è presente nel film “Io Capitano” di Matteo Garrone. Dalle 19 si cenerà con la gastronomia etnica e a seguire canti e danze a cura delle comunità etniche.
«La ‘Festa dei Popoli’ si pone l’obiettivo di favorire una cultura basata sull’incontro attraverso la relazione, la conoscenza e lo scambio culturale, coinvolgendo i cittadini e le comunità etniche del nostro territorio – spiega Don Alessandro Messina, direttore ufficio migrantes -. Particolari destinatari sono bambini e giovani, principali attori del fenomeno della integrazione interculturale, dell’accoglienza delle diversità di cui l’altro è portatore».