PESARO URBINO – Fano-Grosseto, mercoledì il Consiglio superiore dei Lavori pubblici. L’assessore regionale Francesco Baldelli sarà a Roma per seguire la riunione e chiederà che l’opera venga fatta a 4 corsie. «Il Consiglio superiore dei lavori pubblici si riunirà mercoledì prossimo per esaminare il progetto di fattibilità tecnica ed economica della E78 nel tratto da Mercatello sul Metauro a Santo Stefano di Gaifa. Ci siamo immediatamente attivati per chiedere al Consiglio di prendere atto delle osservazioni che, come Regione Marche, presenteremo affinché l’infrastruttura venga realizzata da subito a quattro corsie o quantomeno sia predisposta per un successivo potenziamento a quattro corsie, procedendo a stralci a seconda della disponibilità economica, e con il raddoppio della canna del traforo della Guinza».
L’assessore precisa che «Il Consiglio superiore dei lavori pubblici è chiamato ad esprimersi sul progetto che ha ricevuto dall’Anas, elaborato sulla base di quanto previsto nel Contratto di programma 2016-2020 sottoscritto nel 2017 da Anas e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e poi confermato anche nell’aggiornamento del 2019. Quel progetto prevede il completamento della Fano-Grosseto con due corsie nel tratto mancante da Mercatello sul Metauro a Santo Stefano di Gaifa. Una soluzione che non ci soddisfa perché non tiene conto delle reali esigenze degli utenti dei territori coinvolti e delle importanti potenzialità dell’opera.
Dallo studio condotto a dicembre dagli Uffici della Regione Marche e dei suoi consulenti è emersa non solo l’opportunità, ma la vera e propria esigenza di una progettazione a quattro corsie per l’intero percorso della Fano-Grosseto, compreso il raddoppio del traforo della Guinza. Lo studio infatti stima un flusso giornaliero massimo di 27mila passeggeri per senso di marcia, considerando solo i pendolari. Inoltre, la E78 a quattro corsie consentirebbe di ridurre del 21% il tempo di percorrenza dalla provincia di Pesaro e Urbino fino a Grosseto e del 30% il tempo di percorrenza fino ad Arezzo, prendendo in esame, tra l’altro, solo le migliorie per il tratto marchigiano e non computando gli interventi previsti nei tratti toscani e umbri. Ben 115 milioni di chilometri risparmiati all’anno dai pendolari, considerando gli interventi sulla Fano-Grosseto e quelli collaterali. La riduzione del tempo di percorrenza porterebbe, a cascata, ad altri benefici: incentiverebbe l’interscambio tra le regioni del centro Italia, quindi maggiori flussi turistici e commerciali tra le coste, con una rivitalizzazione anche dei territori interni; minori costi del trasporto, quindi benefici per le imprese; minore immissione di Co2 nell’aria, con evidenti ripercussioni positive dal punto di vista ambientale».
Baldelli sottolinea il ruolo della Regione: «Parteciperemo in presenza all’incontro di mercoledì a Roma presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici ribadendo con forza la volontà dell’amministrazione regionale di realizzare il progetto a quattro corsie nel tratto marchigiano, alla luce delle stime emerse dallo studio e in continuità con l’accordo sottoscritto con le Regioni Umbria e Toscana. Con i colleghi delle altre Regioni coinvolte, infatti, abbiamo elaborato un protocollo che impegna le tre amministrazioni regionali a fare fronte comune per promuovere insieme presso Anas e Mims la progettazione e realizzazione a quattro corsie dell’intero itinerario».