Pesaro

Fano: prima l’incidente, poi l’aggressione e le fiamme ad autocarro e officina. Un anno di libertà vigilata per un 50enne

La vittima era stata violentemente aggredita a seguito di un incidente stradale e, dopo alcuni giorni, aveva subito un incendio dell’autocarro che aveva interessato anche la sua officina

FANO – Nei giorni scorsi personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Fano ha eseguito l’ordinanza di applicazione provvisoria della misura di sicurezza della libertà vigilata per un anno, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pesaro, a carico di un cinquantenne resosi autore di lesioni personali e danneggiamento a seguito di incendio. Il provvedimento prevede anche le prescrizioni dell’obbligo di seguire il programma terapeutico previsto per le dipendenze patologiche, nonché l’assoluto divieto di compiere condotte moleste, minacciose o lesive dell’integrità psico-fisica in danno della parte offesa.

Il provvedimento è stato emesso a seguito della richiesta avanzata dagli investigatori del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Fano, al termine delle indagini, coordinate dalla Procura pesarese, avviate dopo che un uomo era stato violentemente aggredito a seguito di un incidente stradale e, dopo alcuni giorni, aveva subito un incendio dell’auto che aveva interessato anche la sua officina.

Gli episodi risalgono al giugno scorso quando, durante una manovra di parcheggio veniva urtato l’autocarro della persona offesa, danneggiandolo. A seguito della legittima richiesta di risarcimento scaturiva un diverbio tra le parti fino a degenerare in un’aggressione fisica e minacce di incendiargli il capannone e le attrezzature contenute. La vittima, oltre a restare ferita, accusava un malore mentre l’aggressore veniva sottoposto ad un consulto psichiatrico, oltre ad essere risultato positivo agli accertamenti tossicologici ed alcolemici.

Gli attriti fra i due uomini sono continuati fino ad un secondo episodio, scaturito con l’incendio, nella zona di Falcineto di Fano, di un autocarro le cui fiamme avevano lambito anche l’officina della vittima dell’aggressione. Soltanto grazie al rapido intervento di due squadre dei Vigili del Fuoco, il rogo veniva circoscritto, impedendo che potesse ulteriormente propagarsi ad un’abitazione e ad altri veicoli vicini.

Dalla visione delle immagini delle telecamere presenti, gli agenti del Commissariato appuravano che una persona aveva appiccato l’incendio utilizzando una tanica contenente liquido infiammabile ed un innesco che veniva identificata nell’autore dell’aggressione a seguito del sinistro stradale.

Per queste ragioni, veniva richiesta una perizia psichiatrica a carico di quest’ultimo e la Procura della Repubblica di Pesaro, sussistendo la la presenza di solidi e convergenti elementi indiziari non equivoci in merito alla sua responsabilità e tenuto conto della pericolosità sociale del soggetto, richiedeva al Tribunale l’adozione di una misura di sicurezza personale nei confronti dell’indagato per i reati di lesioni personali e per danneggiamento a seguito di incendio.

A riscontro delle gravi responsabilità contestate all’uomo, il GIP del Tribunale di Pesaro ha, quindi, accolto la richiesta ed emesso l’ordinanza a carico dell’indagato con cui viene applicata la misura di sicurezza non detentiva della libertà vigilata per un anno, oltre all’obbligo di sottoporsi al programma terapeutico presso il Dipartimento Dipendenze Patologiche di Fano ed il divieto assoluto di compiere condotte moleste, minacciose e lesive dell’integrità psico-fisica della vittima.

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