FANO – Scontro tra un ciclista ed una vettura nel pomeriggio del 27 settembre. Potrebbe sembrare l’ennesimo incidente che purtroppo si consuma tra le strade fanesi ma l’epilogo dell’impatto è stato diverso dal solito: nessun ferito grave ma stavolta a rischiare grosso è stato l’automobilista, un 62enne del luogo a bordo di una Ford Fiesta.
L’impatto si è verificato in via Roma, nei pressi della rotatoria di San Cristoforo. Il ciclista, un 40enne in sella ad una bici con pedalata assistita, stava transitando contromano quando ha impattato con la macchina che era di fatto quasi ferma. Un urto non violento ma che ha innescato una concitata discussione: il 40enne avrebbe dato in escandescenze aggredendo prima verbalmente l’uomo poi arrivando a danneggiargli lo specchietto. Sul posto la polizia locale che ha chiesto anche il supporto dei carabinieri per placare gli animi. Il 40enne ha rifiutato di sottoporsi all’alcoltest e per questo rischia una denuncia all’autorità giudiziaria. Le forze dell’ordine avrebbero comunque raccolto diverse testimonianze di persone che hanno assistito all’accaduto.
L’incidente, anche se senza conseguenze, ha riacceso il dibattito sulla mancanza di disciplina di alcuni ciclisti che, in barba alle più basilari regole del codice della strada, credono di essere al di sopra della legge. Per quanto si tratti di una minoranza non è raro vedere ciclisti che percorrono le strade della città contromano o che attraversano le strisce pedonali in sella ai loro mezzi. «Sono assolutamente d’accordo con la pedonalizzazione della città e con l’incentivare l’uso della bicicletta – riferisce un fanese che avrebbe assistito all’accaduto – però serve creare prima un senso più che altro di responsabilità da parte dei ciclisti che troppo spesso si sentono al di là delle regole stradali e pensano di poter fare quello che vogliono. Una situazione resa negli ultimi anni ancora più pericolosa con l’avvento dei velocipedi, delle bici elettriche o di quella con la pedalata assistita – e conclude – molti sembrano non rendersi conto di essere in sella ad un mezzo che può arrecare danno a sé stessi o agli altri».