FANO – Scacco matto ai vandali. Dopo aver identificato i responsabili degli atta vandalici nel sottopasso del Lido ora è stato il turno degli imbrattatori delle mura romane.
Nei giorni scorsi, i carabinieri della Stazione di Fano, unitamente al personale del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Ancona e della Polizia Locale di Fano, hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro quattro giovani, ritenuti responsabili dell’imbrattamento, avvenuto il 5 agosto scorso, mediante vernice spray, di un tratto di circa 5 metri delle mura romane Augustee di Fano, di proprietà del Comune di Fano, costituenti bene culturale sottoposto a tutela di rilevante interesse archeologico.
Le indagini condotte congiuntamente da tutti e tre i reparti, sono partite il 5 agosto, a seguito della segnalazione da parte di un privato cittadino che comunicava alle forze di polizia l’avvenuto danneggiamento delle mura.
E’ stato quindi effettuato un immediato sopralluogo sul posto unitamente al personale della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Province di Ancona e Pesaro-Urbino che, pur riservandosi di quantificare il danno, lo hanno valutato di grave entità.
Le autorità hanno subito proceduto all’estrapolazione e alla visione delle immagini di impianti di videosorveglianza pubblici e privati presenti nella zona, accertando che a compiere il gesto erano stati quattro giovani, ripresi mentre sopraggiungevano sul luogo e subito dopo imbrattavano le mura con vernice spray di colore arancione.
La successiva identificazione degli autori è stata un’operazione complessa – trattandosi di soggetti senza una fissa dimora – ma che tuttavia è stata resa possibile, anche grazie all’approfondita conoscenza del territorio da parte degli uffici operanti.
I quattro giovani risponderanno del delitto, recentemente introdotto nel codice penale, di deterioramento aggravato di bene culturale sottoposto a tutela, di rilevante interesse archeologico. Nel frattempo, sono state avviate le procedure presso la competente Soprintendenza di Ancona e Pesaro-Urbino finalizzate alla tempestiva rimozione del danno.