FANO – Tempo di bilanci per l’edizione 2020 del Fano Jazz By The Sea che ha chiuso i battenti ufficialmente pochi giorni fa, rilanciando già l’appuntamento per l’estate 2021. Un’edizione, quella appena conclusa, dal sapore particolare e non poteva essere diversamente visto il periodo storico contrassegnato dall’emergenza pandemica.
Un Festival che, non solo è stato uno degli eventi di punta dell’estate 2020, ma ha avuto anche il compito di incarnare la volontà e le aspettative di una comunità profondamente segnata e smarrita dal Coronavirus, contribuendo in maniera tangibile alla ripresa di una città che è tornata a vivere.
Durante le otto giornate della XXVIII edizione si è infatti percepito un clima di positiva convivenza sociale, culturale, economica che si è riversato nelle piazze, nelle strade, nei teatri, nei luoghi storici e in riva al mare.
«L’indiscusso successo di questa speciale edizione, da tutti riconosciuto, è la risposta più concreta alle domande iniziali che mi ero posto circa le questioni etiche sulla fattiva utilità di un festival jazz in questo difficile momento storico ed i benefici che ne poteva trarre la comunità tutta. Ebbene, ora sappiamo quali benefici socio-economici ne ha tratto la città e di questo ne siamo particolarmente orgogliosi: ci ripaga del grande sforzo organizzativo messo in campo», afferma Adriano Pedini, Direttore Artistico di Fano Jazz By The Sea.
La città come unico, grande suggestivo palcoscenico, dunque, che ha ospitato più di 140 musicisti nei 31 concerti svolti regolarmente, di cui 23 gratuiti. Oltre che nelle quattro location principali – Rocca Malatestiana, Chiesa di San Francesco, Pinacoteca San Domenico, Pincio – nei dieci locali situati nelle piazze e piazzette, dal balcone del Pincio, una delle novità, il Festival si è propagato nelle vie del centro storico, del lungomare Sassonia e Lido, arrivando a toccare località limitrofe come Torrette e Ponte Sasso. Più che mai Live In the City, quindi!
Soddisfacente l’incasso complessivo lordo che è stato di oltre 35mila euro: un dato che ha dovuto necessariamente fare i conti con la decurtazione dei posti disponibili. Con gli eventi di Live in The City sono 30.000 le presenze complessive di pubblico stimate. Sempre partecipato è risultato il concerto all’alba, nonostante sia stato annunciato all’ultimo momento, come anche la lezione di Yoga & Jazz Experience nelle prime ore del mattino sul prato antistante la Rocca Malatestiana.
Anche se il pubblico straniero è risultato inferiore rispetto alle passate edizioni, per le ovvie ragioni legate al Coronavirus, non sono mancate presenze da oltralpe: Francia, Germania, Svizzera, Inghilterra, Belgio, Austria, Croazia.
Sorprendente invece l’affluenza di pubblico italiano, dove resta confermato il dato che vuole che il Festival sia frequentato da un pubblico proveniente in larga misura da fuori Fano: l’88,39% dei biglietti venduti online sono stati acquistati da spettatori residenti fuori città, di cui il 2,85% da fuori nazione. Dati che indicano indiscutibilmente il valore e il richiamo del Festival.