FANO – Che Fano abbia puntato sulla cultura e sugli avvenimenti di qualità per il suo rilancio è un dato assodato. Un posto d’onore spetta sicuramente a Fano Jazz By The Sea, kermesse divenuta negli anni un vero e proprio punto di riferimento nel panorama nazionale ed internazionale degli amanti del Jazz ma anche dei neofiti.
In questa settimana sono stati tantissimi i sold out ed il clamore suscitato dal Festival che è finito alla ribalta dei media nazionali grazie ad un cartellone caleidoscopico e ricchissimo di nomi di caratura mondiale.
L’edizione XXIX si appresta a concludersi con un programma di livello altissimo, segnato da significative presenze femminili. Ospiti dell’ultima giornata del Festival saranno infatti due violiniste: l’italo-spagnola Eloisa Manera, la cui solo performance, dal titolo Duende, avrà luogo alla Chiesa di San Francesco (ore 18.30), e la cubana Ylian Canizares, che con il suo “Resilence Trio (con Childo Tomas al basso elettrico e Inor Sotolongo alle percussioni) salirà sul Main Stage della Rocca Malatestiana (ore 21.15; Biglietti posto unico intero 20 Euro, ridotto 18 Euro).
Due gli appuntamenti al Jazz Village: alle 19.30 con l’Orchestra Mosaico, formata da giovani e giovanissimi musicisti che nei giorni precedenti hanno partecipato al Campus Musicale, e dalle 23 con il trio TUN, nell’ambito di Cosmic Journey. All’area concerti del Jazz Village e alla Chiesa di San Francesco si accede dietro ritiro del tagliando disponibile sul sito o punti vendita di Liveticket (diritto di prenotazione obbligatoria 1 Euro).
Ma non è tutto: sarà, infatti, la seconda giornata di Live In The City, con street parade e concerti aperitivo sparsi in ogni angolo della città. Si inizia in tarda mattinata, alle ore 12, con la P-Funking Band che percorrerà Via Arco di Augusto per replicare alle ore 18 sul Lungomare Lido e Sassonia. Alle 19.30 scatterà, quindi, l’ora degli aperitivi in jazz in numerosi locali: al Bardan & Degusteria di Piazza XX Settembre con Ola Gitana Quartet, al Senza Tempo di Piazza Costa con gli Psiconauti, all’Atelier 54 di Piazza Costanzi con il trio Donati – Mazzucchelli – Ferri, al Caffè Centrale con Jazzy Soul Duo, al Bastione San Gallo con il pianista Giacomo Toni, al Monna Lisa del Pincio con Dino Grassi Funky Corporation, alla Piazzetta del Porto con My Favorite Trio e al Bar Margherita di Torrette con Caffè Latino Trio.
La cantante e violinista cubana Yilian Cañizares presenta a Fano il suo nuovo trio che già nell’intestazione ne dichiara gli intenti: resistere! Una parola d’ordine per combattere una situazione difficile che ha colpito tutto il mondo con conseguenze spesso drammatiche e che ha scombinato i piani di tutti. La stessa Yilian Cañizares ha dovuto rinunciare al tour promozionale del suo album Erzulie, che avrebbe dovuto iniziare nel marzo 2020. La pandemia di COVID 19 ha però cambiato i programmi, per lei e i cinque musicisti che dovevano accompagnarla: dopo lo stupore e lo choc iniziale, Yilian ha deciso di risvegliarsi e di dare vita a un nuovo progetto che si adattasse meglio alla crisi che stiamo vivendo. Il Resilience Trio, con Childo Tomas al basso elettrico e Inor Sotolongo alle percussioni, ne è il risultato, un progetto che trasmette speranza per tutti quelli che, come lei, hanno scelto di far fronte alle avversità e continuare a creare arte. Chi a Fano l’ha ascoltata nel 2019 insieme a Omar Sosa, con il quale ha realizzato l’album Aguas, sa cosa aspettarsi. Chi c’era e chi non c’era, non perda l’occasione di farsi trasportare dalla carica magnetica di Yilian Cañizares.
Di origini italiane e spagnole, attiva nel jazz, nel mondo della musica contemporanea come in quello delle musiche “di confine” che attingono anche all’art rock, Eloisa Manera frequenta dal 2014 l’ambito espressivo del “solo”. Rondine, il suo primo album, lo ha realizzato a Palermo dall’idea generatrice del tema della migrazione.
In Duende, termine spagnolo che identifica un alto stato di emozione legato flamenco, l’anima meticcia dell’artista si cala alla ricerca dell’autenticità del sentire propria della tradizione del flamenco, il blues della penisola iberica). Interessata alle dimensioni fisiche ed emotive del suono, nonché al suono e all’ascolto come proprietà principale del mondo, Eloisa Manera cerca di evocare con questo progetto un coinvolgimento collettivo attraverso il suo modo di suonare, usando il suo corpo, il violino e il violino a 5 corde, la sua voce e strumenti elettronici.