Pesaro

Fano, il Lisippo torna a casa? Intanto il Senato dice sì alla risoluzione per restituire i beni culturali

La notizia è stata annunciata dallo stesso sindaco Massimo Seri che ha ricevuto comunicazione dal senatore Nencini: «Un atto che ci assegna un importante strumento per la restituzione dei beni artistici illecitamente esportati»

L’Atleta di Fano-Lisippo. Foto da wikipedia. Autore: 3dnatureguy

FANO – Da ieri il Lisippo è un po’ più vicino a fare ritorno alla città della Fortuna. La commissione cultura del Senato ha approvato infatti la risoluzione sulla restituzione dei beni culturali illecitamente esportati. La notizia è stata annunciata dallo stesso sindaco Massimo Seri che ha ricevuto comunicazione dal senatore Riccardo Nencini.

«Arriva per la nostra città una importantissima notizia – riferisce Seri -. Il senatore Riccardo Nencini mi ha appena comunicato che la commissione Cultura del Senato, di cui è presidente, ha approvato oggi pomeriggio (ndr: il 14 luglio) all’unanimità la risoluzione proposta dalla senatrice Corrado sulla restituzione dei beni culturali illecitamente esportati».

Nencini e Seri
Nencini e Seri

«Si tratta di un atto – continua Seri – che assegna all’Italia uno strumento per ritornare in possesso dei beni artistici, dei reperti archeologici e di altri manufatti dall’elevato tenore culturale impropriamente sottratti. Il senatore Nencini ha confermato che il primo atto rivoluzionario da compiere potrebbe essere il recupero dell’Atleta di Fano, esposto al Getty Museum di Los Angeles nonostante la sentenza della Corte di Cassazione del dicembre 2018. Continuiamo decisi la nostra battaglia per riportarlo a casa».

Il braccio di ferro tra l’Italia ed il museo di Los Angeles in merito alla statua dell’Atleta di Fano perdura oramai da anni. Il bronzo fu ripescato casualmente al largo di Fano, il 14 agosto 1964, da un peschereccio italiano e fu acquistato dal Getty Museum di Malibù nel 1977. Le tensioni ebbero inizio nel 1978 con la pubblicazione di Jiri Frel che attribuì l’opera a Lisippo, attribuzione contestata a partire dal 1983 da Frédéric Louis Bastet e nel 1993 da Luigi Todisco i quali preferirono assegnare il bronzo ad ambito lisippeo piuttosto che al maestro stesso.

Vari governi italiani anche assieme alla Regione Marche, specie negli ultimi anni hanno reclamato il ritorno della statua in Italia, ma il museo ha sempre replicato negativamente e ritenuto infondate le richieste a causa dell’impossibilità di stabilire con precisione il luogo del recupero.

Nel novembre 2005, a Roma, l’ex conservatrice del Getty Museum, Marion True è stata accusata di associazione per delinquere e di traffico illegale internazionale di opere d’arte. Secondo l’accusa la True avrebbe acquisito opere d’arte illegali provenienti dal deposito di Giacomo Medici, condannato nel marzo del 2005 a dieci anni di prigione e a 10 milioni di euro di risarcimento danni allo Stato Italiano per traffico di opere trafugate da cinquanta tombe etrusche e implicato nel processo con il gallerista di Ginevra Robert Emmanuel Hecht dal quale la stessa True avrebbe acquistato alcune opere per conto del Getty Museum.

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