MONDOLFO – Nuovo capitolo della contesa tra i Comuni di Fano e quello di Mondolfo per il passaggio di alcuni immobili sotto la proprietà di quest’ultimo. Il divorzio, con la conseguente annessione di Marotta sotto la giurisdizione del Comune di Mondolfo, continua, anche a distanza di molti anni, a portare strascichi legali senza fine.
L’ultimo capitolo di questa ‘contesa’ riguarda alcuni immobili presenti nella zona di Marotta Nord di cui l’amministrazione fanese contesterebbe la proprietà: nello specifico si tratterebbe dell’ex scuola di Via Damiano Chiesa e dei locali presenti nell’edificio di Via Ferrari, esclusa la farmacia per la quale si è in attesa di un ulteriore pronunciamento da parte del Tar.
Tutto ruota intorno alla delibera n. 882 della giunta regionale approvata lo scorso luglio con la quale è stato stabilito il passaggio degli immobili di cui sopra al Comune di Mondolfo. Un documento però contestato dall’amministrazione fanese.
La settimana scorsa il Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche ha respinto l’istanza cautelare proposta dal Comune di Fano. Secondo quest’ultimo, riguardo agli immobili sui quali continua a rivendicare la titolarità: «L’interpretazione giuridica fornita dal comitato tecnico è illegittima nella misura in cui pretende di estendere il principio di sovranità territoriale anche a beni privi di destinazione a servizio pubblico al momento dell’entrata in vigore della legge regionale 15/2014, in ragione della mera intenzione espressa del Comune di Mondolfo di volerli adibire in futuro allo svolgimento di servizi di utilità generale».
Nello specifico, il ricorso aveva lo scopo di portare all’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della deliberazione di giunta regionale 882 sulla ‘Disciplina di rapporti patrimoniali ed economico-finanziari conseguenti al distacco della frazione di Marotta dal Comune di Fano ed alla sua incorporazione nel Comune di Mondolfo’. L’udienza per la trattazione del merito è stata fissata per il 25 maggio 2022.
Tempo fa il Sindaco di Mondolfo Nicola Barbieri aveva espresso tutto il suo malcontento per questa situazione che non giova a nessuno: «Spiace constatare che l’unico risultato di questa azione dilatoria sarà quello di condannare ancora questi edifici, attualmente in disuso, all’incuria e al degrado, in una fase in cui avremmo potuto accedere a finanziamenti pubblici per poterli legittimamente riconsegnare alla Città. Mi aspetto che i rappresentanti di opposizione del nostro Comune, che durante la campagna elettorale si erano avvalsi dell’appoggio del Sindaco di Fano Seri, prendano ufficialmente le distanze da questa ennesima prova di accanimento nei confronti del nostro territorio».