FANO – La Città della Fortuna piange la scomparsa del giornalista Giulio Colavolpe Severi, volto noto del giornalismo locale e nazionale nato a Fano e mancato nell’ultimo week end all’età di 83 anni.
Tanti i ricordi que in queste ore affollano il web: «Era uno di quelli di cui eri sempre certo che avrebbe portato a casa quel che si era deciso, uno di quelli di cui non ti stancavi mai di sentire le storie e i ritratti, un galantuomo, laico, irriverente, fintamente cinico, fiero di aver fatto parte con Barbato della squadra che per molto tempo ha fatto del Tg2 un posto speciale. Addio Giulio, non posso dire che ci mancherai perché ci sei già mancato e tanto. Un abbraccio ai tuoi, che amavi tanto» – scrive Stefano Marroni.
Dello stesso tenore il ricordo di Lucio Brunelli: «Un altro grande che se ne va. Un gentiluomo del giornalismo, colto, ironico, fintamente cinico, in realtà appassionato della vita e del nostro mestiere. Quando entrai in Rai – lui laico, io credente – mi prese in simpatia, tante volte dopo il tg della notte si andava a cena insieme, era un piacere ascoltare i suoi racconti, un maestro vero, senza spocchia, collaborammo insieme a Tg2 Dossier con un altro grande signore del giornalismo, Paolo Meucci. Che dolore, con Giulio se ne va un altro pezzo della Rai migliore che ho conosciuto».
L’uomo ha trascorso gran parte della sua vita a Roma, dove ha conseguito gli studi. Dopo il liceo, dove si era diplomato con il massimo dei voti, si era laureato in legge alla Sapienza e diplomato dall’Istituto per Medio Oriente in lingua russa.
Giornalista professionista dal 1964, aveva esordito al servizio informazioni della presidenza del Consiglio dei ministri nel 1960 come redattore di notiziari tratti dalle agenzie di stampa internazionali per poi passare, due anni dopo, all’ANSA, prima nella redazione esteri, poi al desk e alla redazione diplomatica.
Nel 1965 è entrato per concorso alla Rai e dopo un anno di Giornale Radio è passato ai Servizi parlamentari diretti da Jader Jacobelli, realizzando i notiziari radio e tv di Oggi al Parlamento. Nel 1976 è invece passato al Tg2, diretto allora da Andrea Barbato: per quella testata ha lavorato fino al 1998, come giornalista politico-parlamentare e inviato speciale al seguito di tre presidenti della Repubblica (Pertini, Cossiga e Scalfaro), poi come notista politico e infine come redattore capo centrale al desk di impaginazione del telegiornale. Dal 1998 al 2007 ha collaborato alla rubrica Tg2 Dossier realizzando una sessantina di lunghi reportage in Italia e all’estero su temi di cronaca, attualità, storia geopolitica.
È stato insignito dall’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana e dai primi anni del 2000 dell’onorificenza di Ufficiale al merito dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.
L’ultimo saluto a Colavolpe si svolgerà martedì 14 marzo nel Duomo di Fano, città a cui il giornalista è sempre rimasto profondamente legato. Tra le sue pubblicazioni anche una raccolta di racconti dedicati alla Città della Fortuna dal titolo ‘La Fano dei misteri’.