Pesaro

Fano, motocross in spiaggia: a rischio l’ambiente naturale del Fratino. La denuncia

Una legge regionale vieta la circolazione di veicoli. L'associazione Argonauta: «Ci auguriamo che Capitaneria di Porto e Polizia locale in primis si attivino e facciano rispettare la legge»

Motocross in spiaggia a Torrette
Motocross in spiaggia a Torrette

FANO – Motocross in azione nella spiaggia di Torrette nonostante la legge lo vieti espressamente (all’art. 5 della legge regionale n. 52 del 30 dicembre 1974) in quanto habitat protetto e tutelato del Fratino, uccello della famiglia dei Charadriidae che nidifica sulla costa, tra le dune di sabbia.

Intrusioni illegali e pericolose dunque che si sono ripetute più volte e che non sono passate inosservate ai frequentatori invernali della spiaggia ed all’Associazione Naturalistica Argonauta che si occupa dello studio e della protezione della natura e delle problematiche ecologiche in genere: «Ci è stato segnalato, più volte nel giro di 10 giorni, l’utilizzo della spiaggia di Torrette come pista da parte di motocrossisti, contravvenendo alla legge regionale che vieta la circolazione di autoveicoli e motoveicoli non autorizzati nelle spiagge e negli altri ambienti naturali».

Motocross in spiaggia a Torrette
Motocross in spiaggia a Torrette

«Se tali comportamenti incivili dovessero proseguire e diventare abituali, avrebbero un grave impatto ambientale; il tratto di spiaggia coinvolto è infatti utilizzato dal Fratino (Charadrius alexandrinus) in inverno per lo svernamento e in primavera ed estate per la nidificazione. Le coppie di questo piviere costruiscono i loro nidi sulla sabbia».

L’associazione auspica un pronto intervento da parte delle autorità: «Ci auguriamo che gli organi competenti, Capitaneria di Porto e Polizia locale in primis, si attivino e facciano rispettare la legge. Visto che, quasi sicuramente, i motociclisti incivili accedono alla spiaggia utilizzando il tratto finale di via Buonincontri (a nord dell’Hotel Playa): sarebbe auspicabile che l’amministrazione comunale installasse delle barriere fisiche atte ad impedire l’accesso alle moto e cartelli indicanti il divieto contenuto nell’art. 5 della legge regionale n. 52 del 30 dicembre 1974».