FANO – La Pala raffigurante Madonna in trono con Bambino e Santi e la Lunetta con Pietà di Pietro Vannucci detto il Perugino sono in pericolo. A minacciare questi preziosissimi manufatti di proprietà del Comune di Fano ed esposti presso la Chiesa di Santa Maria Nuova, un attacco biologico per cui sarà necessaria una speciale disinfestazione che può essere effettuata solo in alcuni poli specialistici.
Non a caso le due opere, già sono state inviate a Firenze presso il laboratorio dell’Opificio delle Pietre Dure, dove potranno usufruire delle migliori condizioni tecnico-scientifiche oggi a disposizione. La struttura dispone infatti di un laboratorio scientifico chimico, fisico e biologico, nonché di un servizio di climatologia e conservazione preventiva e si avvale di personale tecnico scientifico di eccellenza composto da restauratori, storici dell’arte, esperti scientifici e fotografi.
Sede di una delle scuole di restauro ufficiali dello Stato, il prestigioso istituto del Mibact, la cui attività operativa e di ricerca si esplica nel campo del restauro delle opere d’arte e in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, ha offerto di farsi carico a titolo gratuito dell’intervento nonché di un’estensiva campagna di indagini diagnostiche, radiografiche, fotografiche e multispettrali e dell’esame dei manufatti al verso.
«Questa campagna di indagini – dichiara il sindaco di Fano Massimo Seri con delega alla Cultura – costituisce un’importante occasione di collaborazione nell’ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale della città di Fano».
L’amministrazione comunale di Fano, pertanto, è stata ben lieta di accogliere favorevolmente il progetto si è impegnata a sostenere le spese relative allo smontaggio, imballo ritiro e trasporto delle opere da Fano a Firenze e ritorno, nonché quelle per la copertura assicurativa durante il viaggio.
La celebre Pala costituisce uno degli esiti migliori della pittura del Perugino che qui rappresenta il tema della Sacra Conversazione tra la Vergine assisa in trono con il Bambino Gesù e i Santi Giovanni Battista, Ludovico da Tolosa, Francesco, Pietro, Paolo e Maria Maddalena entro una costruzione architettonica basata sulla ripetizione prospettica di arcate, tipica della pittura peruginesca degli ultimi decenni del secolo.
L’opera è detta anche “Pala di Durante” dal nome del committente che compare nell’iscrizione sul piedistallo ai piedi della Vergine, un tal Durante di Giovanni Vianuzzi che nel 1485 donò ai frati Minori Osservanti un lascito al fine di ornare la cappella dell’Annunziata nella Chiesa di Santa Maria Nuova, nuova sede dei frati dopo il trasferimento da San Lazzaro e prima ancora dalla sede di Ponte Metauro.