FANO – Tra gli argomenti più caldi delle ultime settimane nella Città della Fortuna c’è sicuramente quello riguardante l’avvento della sosta a pagamento della zona Lido. La scelta dell’amministrazione è stata accolta con malcontento sia dai cittadini che da diverse fazioni politiche (Lega, Forza Italia e Udc su tutte) che contestano questa scelta ritenendola dannosa, soprattutto dal punto di vista turistico ed economico.
Una decisione che sicuramente ha tenuto conto della necessità del Comune di fare cassa ma anche quella di incentivare il trasporto green. Ad onore di cronaca poi, va specificato, che l’amministrazione nelle ultime settimane ha aggiustato il tiro allo scopo di venire incontro a diverse categorie creando delle modalità ad hoc (per i residenti, gli operatori della pasca, per il clienti degli stabilimenti balneari, e ancora per gli ospiti delle strutture recettive).
Dopo tante critiche arrivano anche delle voci che vogliono spezzare una lancia a favore della scelta degli amministratori fanesi. A difendere la decisione in particolare sono stati FIAB Fano For.bici, La lupus in fabula e GAS – Gruppo di acquisto solidale Fano Fortuna che, tramite un comunicato ufficiale congiunto, hanno voluto fornire una nuova chiave di lettura sulla vicenda: «Non fa bene alla città contrastare i provvedimenti che stanno migliorando alcune strade importanti dove fino ad oggi i parcheggi sono stati praticamente ‘a tempo indeterminato’ e, per decenni, sono state tranquillamente ignorate fondamentali regole di sicurezza previste dal Codice della strada». Va detto infatti che la scelta del Comune ricalca quella già adottata da anni dalle principali città marittime della costa adriatica che di fatto vivono le stesse problematiche di Fano.
«In una città sostanzialmente priva di marciapiedi, con un’altissima presenza di veicoli a motore – proseguono i rappresentanti delle tre associazioni di cui sopra – i parcheggi liberi sul suolo pubblico non possono essere considerati un diritto e quelli a pagamento servono per migliorare la viabilità e offrire nuovi servizi, non per ‘fare cassa’. Questo vale in particolare per la sosta ‘a spina di pesce’ che, occupando tutto lo spazio disponibile, costringe le persone a camminare sulla carreggiata a contatto delle auto in corsa. Qualcuno può ragionevolmente pensare di lasciare tutto com’è ora per esempio in viale Dante Alighieri, dove talora non si può neanche entrare in casa perché un’auto in sosta lo impedisce? La “riconquista” degli spazi pubblici sta già avvenendo anche a Fano, ed è difficile pensare di tornare indietro là dove, al posto di auto in sosta, ora ci sono tavolini, sedie, fioriere che non solo aiutano bar e ristoranti ma rendono anche più accoglienti tanti angoli della città; e proprio per favorire l’accesso ai luoghi del commercio, della cultura e della socialità i parcheggi nelle zone più frequentate devono essere il più possibile a rotazione».
L’apologia di questo cambiamento mal digerito dai cittadini prosegue con un’esortazione ad un cambio di passo e di mentalità: «Occorre quindi cambiare abitudini consolidate – proseguono – per esempio riducendo l’uso dell’auto negli spostamenti brevi e facendo qualche minuto a piedi, perché le alternative valide ci sono; lo si vede chiaramente in viale Gramsci dove ora, grazie alle “strisce blu”, chi deve recarsi in centro storico trova facilmente parcheggio anche nelle ore di punta; un provvedimento che tra l’altro rende non più giustificabile la richiesta di farne altri nell’area ex AGIP. Gli spazi per la sosta libera servono ma vanno trovati anche razionalizzando l’esistente come nell’ex Foro boario, sottoutilizzato per le sue cattive condizioni, o in viale XII Settembre (ex capannoni del Carnevale) dove alcuni mesi fa ben il 50 % dei posti risultava occupato per l’intera giornata dalle stesse auto».
Le tre associazioni poi, vanno al di là della discussione della sosta a pagamento e auspicano un’inversione di rotta a 360° per implementare la sicurezza delle strade e per salvaguardare l’ambiente: «Servono però anche altri provvedimenti come maggiori controlli sulle strade, severi limiti di velocità, percorsi ciclopedonali, ZTL, aree verdi, ecc., per rendere la città più vivibile per i residenti e più attraente per i turisti che apprezzano sicurezza e decoro urbano e non certo caos stradale, pericoli e inquinamento. È bene ricordare poi che il Comune di Fano, con una visione innovativa, da trent’anni sostiene il progetto ‘Città dei Bambini’ e una delle richieste più frequenti è proprio quella di aumentare le zone libere dal traffico». E concludono: «Ora qualcosa si muove grazie a chi ha il coraggio di affrontare un problema senza dubbio spinoso; deve però essere chiaro che, a fronte di chi protesta senza avere una visione proiettata verso il futuro, ci sono tantissimi cittadini che apprezzano i provvedimenti che finalmente cominciano a marciare nella direzione giusta».