Pesaro

Fano, pesca in sciopero. Amedei: «Seri si è accorto dopo tre settimane? E cosa propone di concreto?»

A chiederselo il coordinatore del Popolo della Famiglia della Provincia di Pesaro che attacca senza mezzi termini l’attuale amministrazione chiedendo meno parate pubbliche e più idee concrete

Sciopero a Fano (Foto Lori Celtic Chridhe da facebook)
Sciopero a Fano (Foto Lori Celtic Chridhe da facebook)

FANO – «Siamo concordi con il grido d’allarme del Sig. sindaco Seri, che evidentemente si è accorto, dopo tre settimane, della penuria di prodotti ittici sul suo desco, ma a parte la solidarietà, che dovrebbe essere ovvia e scontata, e la preoccupazione per il settore produttivo e commerciale dell’antica tradizione cittadina, quali azioni propone il Sig. sindaco e la Giunta che presiede?».

A chiederselo Gabriele Amadei, coordinatore del Popolo della Famiglia della Provincia di Pesaro che attacca senza mezzi termini l’attuale amministrazione chiedendo meno parate pubbliche e più idee concrete per superare una situazione che sta diventando sempre più insostenibile.

«Si prevedono interventi diretti, sgravi dei contributi, sconti e facilitazioni nel pagamento dei tributi comunali, e quant’altro? No. Tutto si riduce all’appello di attuare “azioni precise per interventi rapidi e risolutivi”; appello ovviamente rivolto alla Regione. Peccato che buona parte di questo disagio, iniziato, lo vogliamo sottolineare, quasi un anno fa, è in gran parte dipeso dalle scelte fatte da un governo che ha il sostegno fondamentale del partito a cui il Sig. Sindaco Seri e la sua Giunta fanno riferimento. Cosa potrebbe fare la Regione Marche? Distribuire inutilmente un contributo una-tantum come i 200€, che (ci) costano oltre 6 miliardi, e non servono assolutamente a nulla? Al massimo, in proporzione la Regione potrebbe distribuire 10€!»

«Non possiamo aspettarci di meglio da parte di un’amministrazione comunale che in questi tempi, ancora una volta, si prodiga solo ad aumentare le tariffe, imporre parcheggi a pagamento, aumentare le postazioni delle telecamere – non per la sicurezza della cittadinanza – ma solo per ricavare proventi e sanzioni – e conclude – Coerenza vorrebbe che il Sig. Sindaco Seri, magari anche con i Sindaci delle cittadine rivierasche delle Marche, decidessero in blocco di uscire dal PD e dai partiti che appoggiano tale governo. Il Popolo della Famiglia vigilerà sulla corretta soluzione di questo incredibile problema.”

Intanto le marinerie delle Marche sono di nuovo in sciopero. Lo hanno fatto sapere Francesco Caldaroni, presidente delle marinerie d’Italia e Apollinare Lazzari, presidente dell’associazione produttori pesca di Ancona. Armatori e pescatori torneranno ad incrociare le braccia a causa del caro gasolio, dopo un momentaneo stop allo sciopero che ha visto i pescherecci riprendere il mare nella giornata di lunedì: «Nelle Marche siamo di nuovo fermi, così come anche in Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e si è aggiunta anche la Sicilia, tranne che a Mazara del Vallo” spiega Caldaroni, annunciando per domani “una assemblea delle marinerie a Civitanova Marche per decidere il da farsi».

«Nonostante le nostre proteste – gli fa eco Lazzari – il prezzo del petrolio continua a salire e con esso il gasolio che ha superato 1,20 euro arrivando a toccare punte, nelle Marche, di 1,25 euro». «Così è difficile lavorare – prosegue Lazzari – siamo ancora in attesa di risposte da parte del governo e da parte della comunità europea». Intanto domani pomeriggio è previsto un incontro a Civitanova Marche delle marinerie delle Marche per decidere come procedere, ma l’intenzione, spiega Lazzari «è quella di proseguire con lo sciopero se non arriveranno risposte alle nostre richieste».

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