FANO – Nonostante la notizia arrivata nel tardo pomeriggio del 9 giugno dove si ufficializzava la momentanea interruzione allo sciopero dei pescherecci di Marche, Abruzzo, Molise e Puglia la grave criticità correlata al caro gasolio rimane una spada di Damocle che pende sulle teste delle marinerie. «Lunedì e mercoledì prossimi torneremo in mare per due giornate di pesca, martedì resteremo invece fermi per vedere cosa emerge dalla Conferenza Stato-Regioni in cui si parlerà della pesca», hanno fatto sapere Francesco Caldaroni, presidente delle Marinerie d’Italia e Apollinare Lazzari, presidente dell’associazione produttori pesca di Ancona a conclusione del confronto fra le marinerie di Marche, Abruzzo e Puglia che si è svolto al mercato ittico di Civitanova Marche alla presenza di circa 200 tra armatori e pescatori.
«Speriamo che arrivino risposte dal governo perché il gasolio continua a crescere » spiega Lazzari. Armatori e pescatori torneranno a incontrarsi la prossima settimana «per verificare nel frattempo cosa emerge».
Nel frattempo prosegue a Fano l’impegno dell’amministrazione locale per cercare di trovare una soluzione che possa tamponare la problematica: «Ieri (ndr: 9 giugno) in giunta abbiamo discusso dei possibili sostegni a favore della marineria fanese – ha riferito il sindaco Seri che negli ultimi giorni si è recato personalmente al Porto per parlare con i diretti interessati – Ho chiesto un intervento alla sottosegretaria al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Rossella Accoto affinché, dalle Politiche Attive per il Lavoro, vengano destinate risorse che possano contrastare il terribile momento che stanno attraversando i lavoratori di questo comparto. Non è ammissibile che si resti con le mani in mano tanto che chiedo un intervento immediato e sostanziale. Come amministrazione faremo di tutto con l’intento di sostenere ed essere vicini ai pescatori e marinai in un contesto reso fragile dal caro carburante».
La richieste di Seri non è passata inosservata da parte della senatrice Accoto: «Conosco le grandi difficoltà che i lavoratori della pesca stanno attraversando in questo periodo difficile caratterizzato dal continuo aumento del costo dei carburanti. Nelle ultime settimane ho avviato interlocuzioni con la Direzione Generale del Ministero del Lavoro competente in materia e con il Ministero delle Politiche Agricole per identificare azioni urgenti da intraprendere per salvaguardare decine di migliaia di lavoratori del comparto. Condivido le preoccupazioni dei pescatori fanesi e marchigiani per una situazione critica che si protrae ormai da molti mesi, e sono disponibile ad incontrare le istituzioni locali e una rappresentanza dei lavoratori del comparto per trovare risposte ad una situazione emergenziale che vive ancora di incertezza».
La speranza per la marineria locale è che si passi dagli appelli ai fatti entro breve: i costi proibitivi del carburante non sembrano lasciare scampo a coloro che con la pesca vivono e traggono sostentamento. L’idea di uscire in mare due volte alla settimana in modo da risparmiare carburante ed ottenere prezzi buoni dal mercato, data la scarsa quantità di prodotto immesso all’asta, sembra una soluzione momentanea che alla lunga non potrà essere attuata ad oltranza.