tipicità in blu
tipicità in blu
Onoranze Funebri Santarelli
Pesaro
tennacola
Onoranze Funebri Santarelli
tennacola
Harley Davidson Route 76 Jesi

Fano, anche la politica scende in campo sugli insulti alla calciatrice di colore. Ruggeri (M5S): «Negano il senso dell’umanità»

La consigliera regionale: «Gli insulti a sfondo razzista sono ancor più dannosi in contesti di alto valore educativo per i giovani quali lo sport e in particolare il calcio»

ViBici Jesi

FANO – Anche la politica scende in campo per stigmatizzare quanto avvenuto a Fano durante il match che vedeva contrapposte la compagine femminile under 17 dell’Alma e le pari età dell’Ancona Respect. Durante la sfida sarebbe stato fischiato un rigore per le padrone di casa: la decisione arbitrale è stata contestata da una calciatrice dorica di colore che di tutta risposta si è sentita gridare dagli spalti delle frasi gravissime tra cui «Ti sbianco» e «Sei una mangiabanane».

Cantarini Assicurazioni Jesi
undefined

Tra le prime a prendere posizione la consigliera regionale Marta Ruggeri M5S: «Gli insulti a sfondo razzista negano il senso dell’umanità e sono ancor più dannosi in contesti di alto valore educativo per i giovani quali lo sport e in particolare il calcio, dove invece sono sempre più diffusi gli episodi e gli atteggiamenti di intolleranza. Corretto che la società fanese abbia subito preso le distanze e condannato le parole inqualificabili, così come riportano i media, rivolte da una persona tra il pubblico a una quindicenne giocatrice dell’Ancona Respect, squadra di calcio femminile Under 17 impegnata in una trasferta a Fano».

Resta l’esigenza di liberare il mondo dello sport da cori, slogan, parole e atteggiamenti umilianti per l’avversario. «Un pessimo esempio che continua a diffondersi dalle curve ultrà ai campetti di periferia, dalla massima serie alle categorie minori e giovanili – prosegue la Ruggeri -. Nessuna attività umana ammette discriminazione razziale e intolleranza. Se si vuole che lo sport continui a veicolare valori positivi come il rispetto altrui, è necessario per prima cosa un recupero di cultura. Possono contribuirvi in modo significativo sia l’associazionismo sia le istituzioni come gli enti locali e la scuola. Insultare chiunque indossi altri colori sportivi non è fare gioco per la propria squadra, è invece un gesto offensivo, contrario all’etica sportiva e squalificante».