FANO – Il porto di Fano come un museo a cielo aperto. Iniziano a prendere forma i murales su “Mare Lift” e “Bragagna”, i due capannoni di fronte al Pesce Azzurro legati all’ambizioso progetto Porto Futuro.
Gli artisti, risultati meritevoli dopo una pre-selezione di street artists, hanno iniziato nei giorni scorsi a lavorare per attribuire emozioni e vitalità alle due imponenti strutture. Entro un paio di settimane le opere dovrebbe essere completate, prendendo così vita. Gli spunti consegnati agli artisti sono frutto di un ampio lavoro di condivisione e di confronto avviato durante l’inverno con laboratori a cui hanno partecipato le categorie che operano al porto, il consiglio del bambini, le associazioni giovanili e le scuole. “Porto Futuro” è un percorso di riappropriazione sociale che fa leva su un processo di rigenerazione urbana e di riqualificazione degli edifici del porto mediante varie pratiche artistiche contemporanee.
«Questo – afferma Giovanni Piscopo di Carnage Collettive – è un progetto di rivalutazione architettonica e sociale urbana. L’obiettivo finale è quello di riconnettere le persone e di declinare le proprie emozioni e sensazioni. Porto Futuro non è solo street art, è una visione che fa leva su un filo comune che enfatizza un nuovo modo di vivere la città. I giovani possono così incidere, esprimendo linguaggi e forme di comunicazione innovative».
«Porto Futuro – riferisce Filippo Rosati, fondatore di Umanesimo Artificiale – è un laboratorio di idee e di giovani. Un nuovo modo di raccontare, sperimentare e vivere gli spazi del porto di Fano attraverso i linguaggi del contemporaneo e delle nuove tecnologie. Porto Futuro come snodo di visioni, progetti, artisti internazionali, laboratori ed azioni di cittadinanza attiva a cavallo tra passato e futuro».
«Con questi murales – chiosa l’assessora Barbara Brunori – andremo a rafforzare la vocazione marittima di Fano con una duplice finalità. Da un lato puntiamo a valorizzare un’opera di rigenerazione urbana innovativa che unisce il talento artistico all’innovazione. Dall’altro attribuiamo fiducia ai giovani, offrendo loro l’occasione di esprimersi e di confrontarsi in un contesto tutto loro. Un luogo che torna a vivere e offre una luce nuova».