Pesaro

Fano, quale futuro per il Santa Croce? Ruggeri: «Serve chiarezza sulle sorti dell’ospedale»

Si parla del possibile trasferimento del reparto di gastroenterologia a Pesaro: «Prospettiva che esporrebbe al rischio di un effetto domino»

FANO – Nuove nubi si stagliano sul Santa Croce di Fano. L’ultima nefasta possibilità palesata riguarda il trasferimento del reparto di gastroenterologia, uno dei reparti di blasonati del nosocomio locale. Il senso di precarietà che agita i fanesi è stato raccolto da Marta Ruggeri; la consigliere del M5S, nei giorni scorsi, ha presentato una mozione in consiglio regionale con l’obiettivo di chiedere chiarezza sulle intenzioni della giunta.

L’interrogazione raccoglie l’allarme del sindaco Massimo Seri, che in un’intervista rilasciata ai media ha detto di autorevoli indiscrezioni sul possibile trasferimento di gastroenterologia dal Santa Croce all’ospedale San Salvatore di Pesaro, dopo l’estate prossima. Prospettiva che esporrebbe al rischio di un effetto domino perverso (la potenziale perdita anche di pneumologia, neurologia e stroke unit), prefigurando “l’inizio della fine” per il nosocomio fanese.

Marta Ruggeri
Marta Ruggeri

«Tutto ciò accade mentre la giunta regionale presenta un piano socio-sanitario di assoluta indeterminatezza – spiega Ruggeri – mancando di orizzonte programmatico e visione strategica, oltre che delle coordinate utili a dissipare i dubbi su ripartizione e implementazione sia dei reparti sia dei servizi ospedalieri. E dire che sono attese risposte dirimenti su questioni strategiche, sottolineate di recente, sempre sui media, dal vescovo di Fano, Armando Trasarti. Pur lodando la professionalità degli operatori, il presule ha evidenziato carenza sia di risorse sia di posti letto e il progressivo smantellamento del Santa Croce, simboleggiato dalla chiusura di un fiore all’occhiello a livello nazionale come ortopedia».

Prosegue poi la Ruggeri: «Segnali preoccupanti rispetto all’esigenza pressante di garantire la funzionalità dell’ospedale fanese, a partire dal pronto soccorso che deve essere supportato da un’adeguata presenza di reparti. Si è ancora in attesa di sapere dalla giunta regionale che cosa ne sarà dei 50 posti letto per acuti, mai attivati da quando sono stati previsti nel 2018, nonostante il consiglio comunale fanese abbia indicato di assegnarli al Santa Croce (contrario il centrodestra locale). L’ambigua incertezza dell’amministrazione marchigiana insiste su una provincia che ha il più basso numero di posti letto in regione e la più alta incidenza sulla mobilità passiva, con un costo superiore ai 40 milioni all’anno».