Pesaro

«A Fano bisogna fare di più per la raccolta differenziata»: l’appello di La Lupus

Due proposte per cercare di migliorare il servizio: il porta a porta spinto su tutte le frazioni dei rifiuti e l'utilizzo dei cassonetti stradali intelligenti

Val Metauro, rifiuti abbandonati: fioccano i controlli e le multe,
Val Metauro, rifiuti abbandonati: fioccano i controlli e le multe,

FANO – «Bisogna fare di più per la raccolta differenziata». A lanciare il monito l’associazione ambientalista La Lupus in Fabula che fa il punto sulla gestione dei rifiuti nella Val Metauro: «Finalmente Aset Spa ha deciso di fare qualcosa per migliorare la raccolta differenziata. Erano anni che non veniva promossa una campagna informativa ed è logico quindi che diminuisca l’impegno dei cittadini a separare i rifiuti e conferirli in maniera corretta».

Sforzi apprezzati ma ritenuti non ancora ottimali o sufficienti: «Visti gli utili conseguiti nel 2021 probabilmente si potrebbe fare molto di più, investendo parte della redditività aziendale per potenziare il servizio adeguandolo alle migliori pratiche vigenti nel Paese. Infatti, è ormai dimostrato da numerose statistiche che la raccolta stradale (o quella mista, come nel comune di Fano) non dà mai risultati superiori al 75/80%. I motivi sostanzialmente sono due: il cittadino/utente non si sente responsabilizzato, perché continua ad avere la possibilità di mettere tutto nel sacco nero, tanto nessuno lo controlla, e poi in definitiva paga sempre la stessa bolletta sia che faccia o meno la differenziata».

«Di contro il cittadino virtuoso – prosegue la Lupus – quando vede la quantità di rifiuti conferiti in maniera sbagliata (persino i rifiuti ingombranti finiscono nei cassonetti colorati!) e quelli abbandonati fuori dalle isole ecologiche ovviamente si scoraggia, anche perché il suo sforzo non gli viene minimamente riconosciuto, di conseguenza diminuisce gradualmente il suo impegno. Per arrivare a percentuali di raccolta differenziata del 90% o superiori, non bastano i controlli e le campagne di sensibilizzazione (comunque sempre necessari!) ma serve un sistema di raccolta e di fatturazione che premia chi produce meno rifiuti e insieme differenzia di più».

«Ciò è possibile solo in due modi: con il porta a porta spinto su tutte le frazioni dei rifiuti e con i cassonetti stradali intelligenti, misurando (in genere pesando) le diverse tipologie di rifiuti che il singolo utente conferisce. Ognuno di questi sistemi di raccolta presenta pregi e difetti sia in termini di costi, di funzionamento, che di risultato; tuttavia nei comuni dove sono stati adottati la raccolta differenziata è schizzata di 15/20 punti percentuali ed è fortemente diminuito il valore pro capite dei rifiuti prodotti. Quindi più ricavi dal recupero di materia, minor rifiuti in discarica (allungamento della vita dell’impianto) meno abbandono di rifiuti e più decoro urbano. Ciò si è raggiunto chiaramente con la contemporanea adozione della tariffa puntuale, che premia o penalizza l’utente a seconda del suo impegno».

L’associazione incalza poi l’amministrazione fanese: «Cosa aspetta il comune di Fano a chiedere ad Aset di abbandonare l’attuale sistema obsoleto e di applicare uno o entrambi i metodi sopra esposti? L’attuale amministrazione riesce a fare qualcosa di concreto per la salvaguardia ambientale o si accontenta degli annunci o peggio dei buoni propositi? Dobbiamo aspettare che comuni come Pesaro e San Costanzo facciano da apri pista? – conclude – Gli investimenti sui sistemi all’avanguardia sulla gestione dei rifiuti sono sempre soldi ben spesi, perché i rifiuti, contrariamente a quanto oggi stupidamente si sostiene, non sono mai una risorsa, ma costituiscono un grande problema e bisogna fare di tutto per ridurli al minimo, riciclarli e impedirne l’abbandono nell’ambiente».